Recensione Film
Anno: 2011
Regia: Pedro Almodóvar
Genere: Thriller, Erotico
★★★★ 😲
Dottore tiene prigioniera in casa sua una donna per misteriosi motivi. Perverso thriller di sesso e sangue che mostra una prigionia che si trasforma in esperimento scientifico folle, crudele vendetta e una rassegnazione che diventa tragica sindrome di Stoccolma ma tutto serve per parlare in realtà di temi Lgbt con la protagonista che viene messa in un vestito e una pelle che non le appartiene, cosi hanno molto senso gli atti di autolesionismo e la voglia di farla finita e in un contrasto tra corpo e mente il dottore rappresenta quella forza interiore divina ed istintiva che spinge verso la diversità e ad una trasformazione brutale e violenta che uccide e cambia l'identità originale. Banderas è bravissimo ad essere un uomo ossessionato pieno di rabbia che cede sempre piu alla lussuria, la musica orchestrale aggiunge molto alla tensione, mi piace come la casa è piena di quadri di nudi e lui che la osserva su un grande maxischermo come la sua opera d'arte personale, bello come inizia con dell'intrigo su questo esperimento da fantascienza, l'utilizzare lo yoga per visualizzare il corpo e la ricerca di serenità, colpiscono le varie rivelazioni del passato ed è molto commovente la scena del racconto davanti al fuoco di cosa è successo alla moglie e tra madri, figli, amanti e abusi tutto che è un grande insalata di psicologia piuttosto interessante. Ma è certamente una storia contorta che ruota sull erotismo di un fetish di sottomissione che potrebbe non piacere a tutti per come ha tinte horror, poi l'arrivo del criminale Zeca vestito in modo ridicolo da tigre per agire come forza animalesca che apre e libera definitivamente il corpo potrebbe essere forse fin troppo barocco e contorto come momento ma l'idea centrale resta sviluppata bene e mi piace come questa trasformazione non è dipinta come qualcosa di bello o piacevole, l'identità di genere qua non è rappresentata come una scelta di libertà ma è un atto violento, una forzatura non voluta, non ha deciso lei di essere cosi ma è un peso da portare sulle spalle e anche il ritorno finale a casa dalla madre è pieno di significato per come simboleggia il momento di comunicare ai genitori la propria diversità.

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