8 dicembre 2025

Walke up Dead Man

Recensione Film
Anno: 2025
Regia: Rian Johnson
Genere: Thriller, Mistery

★★★★ 😏

Giovane Prete viene mandato in una piccola parrocchia dove domina un severo parroco che finisce per essere misteriosamente ucciso. Torna Rian Johnson con il Terzo capitolo della serie investigativa di Benoit Blanc che gioca sempre con il mistero alla Agatha Christie per parlare e far riflettere sui grandi temi, nel primo Knives out c'era un discorso su eredità e immigrazione, il secondo parlava un po' goffamente del valore dell arte e di appropiazione culturale mentre questo terzo capitolo parla chiaramente di Politica e Religione, un tema a sorpresa esplorato bene e anche in modo piuttosto maturo rispetto ai precedenti e il film riesce a spiegare il potere di cattivi maestri che urlano e sbraitano dai pulpiti, delimita i pericoli ma anche la forza della rabbia e separa nettamente quel tipo di fede distruttiva ed egoista che vuole solo arricchirsi rispetto a quella piu onesta e compassionevole che pensa alle anime perdute. Anche in questo film il cast funziona e il variegato gruppo si rafforza a vicenda, Daniel Craig continua ad essere uno spasso come detective dandy, Glenn Close fa un interpretazione molto sentita, Josh Brolin è incredibile nel ruolo di questo prete volgare e rabbioso che domina e giudica tutti ma quello che piu risalta dell intero film è Josh O'Connor che è il cuore della storia ed è interessante come ha un passato e animo violento da pugile che cerca di sopprimere, bello il suo senso di colpa costante e tocca l'animo la sua sincera voglia di aiutare e confortare gli altri esattamente come un prete dovrebbe sempre fare, specie mi ha colpito molto la scena dove parla al telefono in modo simpatico ma poi di colpo la conversazione si fa piu seria e tragica. Certo è un altro assurdo delitto impossibile con rivelazioni molto forzate e poco credibili ma questa volta non mi hanno dato tanto fastidio, nei precedenti si sentiva il peso della scrittura che voleva essere furba e geniale a tutti i costi mentre qua le rivelazioni funzionano a livello tematico, mi piace l'ambiguità del protagonista che potrebbe essere lui il colpevole, fa ridere la foto paragonata nel pub, intriga il momento del miracolo, le luci divine dalle finestre hanno una forza spirituale importante, è esplorato bene il concetto di confessione, piena di significato la storia dietro al tesoro simbolo dell potere della fede e pesa molto l'assenza di quella croce nell chiesa dove resta solo un ombra. Nell insieme per me è il Migliore della trilogia, avevo paura che Rian Johnson attaccasse in modo cinico e immaturo la religione cristiana ma invece offre un messaggio pieno di speranza che unisce credenti e non credenti in un discorso piu serio sull valore della compassione e della moralità.

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