4 gennaio 2021

Il Processo ai Chicago 7

Recensione Film
Anno: 2020
Regia: Aaron Sorkin
Genere: Dramma Legale, Politico, storico
TItolo Orig: The Trial of the Chicago 7

★★★★ 😋

Gruppo di attivisti devono difendersi in un processo dall'accusa di aver fomentato una rivolta contro la polizia. Court drama storico che attraverso il variegato gruppo di personaggi incapsula l'intero panorama politico e sociale del epoca di Nixon, un ampio spettro politico che mi è piaciuto molto, c'è il giovane hippie ribelle, l'idealista di sinistra, il membro delle pantere nere, l'autoritario giudice insofferente, il politico che vuole vendetta, il fazioso procuratore, l'agente dell Fbi, normali padri di famiglia, è tutto un intero arco di personaggi che la pensano in modo diverso ma che nell insieme costruiscono un allegorico conflitto parlamentare sul intera sitazione americana. E sinceramente penso che entrambi i gruppi sono in qualche modo colpevoli, senza scomodare Pasolini ammetto di non essere per le rivoluzioni e le sommosse di strada, violenze contro la polizia del tutto inutili e controproducenti, cosi come la guerra in vietnam è stata molto piu di una semplice guerra sbagliata come te la raccontano i film, ma è innegabile che la forza di un ideale progressista travalica l'ingenuità di chi cerca di seguirlo, cosi la retorica antisistema mostrata qua è ambigua e anche sbagliata ma ha al suo interno una sincera energia pacifista e per i diritti civili che merita rispetto, come mostrato piu volte con il personaggio nero quando le ingiustizie di uno stato diventano cosi palesi e insopportabili la rabbia e l'indigniazione umana diventa incontrollabile e travalica quell idea di Rispetto per le Autorità necessario alla normale dialettica democratica. In piu tutto scorre benissimo, Montaggio, musica e ritmo serrato donano al film il sapore di classicone, ci sono bellissimi conflitti, ogni personaggio funziona, Sacha Baron Cohen è un clown carismatico e poi il giudice è cosi bastardo, cosi ingiusto, cosi figlio di..un altra epoca che diventa una vera icona di ingiustizia, lui è decisamente un grande antagonista e una delle cose piu memorabili dell intero film, ed è inutile fare sempre i cinici, la retorica non è un male assoluto e il finale funziona a descrivere l'arco del personaggio di Eddie Redmayne che è il tipico attivista politico pieno di passione che vuole fare le cose seguendo regole e leggi e non vuole radicalizzarsi ma anche nella politica reale ci deve essere un limite di sopportazione, una soglia dove le ingiustizie dell'autorità devono essere messe in discussione.

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