Recensione Videogioco
Anno: 2006
Studio: Square Enix
Genere: J-RPG
★★★ 😏
Ragazzo si imbatte in una principessa e formato un gruppetto parte in un avventura per salvare un piccolo regno desertico dalla minaccia di un impero malvagio. Il dodicesimo final fantasy è un bel gioco pieno di contenuti ma all epoca non mi aveva convinto del tutto, il gameplay usa per la prima volta battaglie in tempo reale cercando di ricreare lo stile dei MMORPG in versione offline, ma in tempo reale è difficile controllare tutti i personaggi e cosi si presenta la possibilità di programmare le intelligenze del gruppo attraverso i "Gambit", una meccanica profonda e unica ma che trasforma l'esplorazione delle aree di gioco in poco piu di noiose passeggiate, se uno usa i gambit nel modo corretto non deve fare piu nulla e il gioco combatte al posto tuo, questo è un fallimento di gameplay e servivano delle contromisure per rendere piu partecipe il giocatore. C'è poi l'evocazione degli Esper che è piuttosto inutile e le abilità speciali sono cacofoniche scene visive fastidiose da usare e fanno rimpiangere molto le limit, Anche Il sistema di Crescita fatto di "licenze" da sbloccare non mi piaceva ma nelle edizioni piu recenti è stato migliorato con un sistema di Classi piuttosto interessante. Il Gioco comunque si fa perdonare grazie alla quantità spropositata di caccie di mostri e oggetti da recuperare, mi piacciono le quest del clan centurio, la ricerca di tutti gli esper e le armi rare, il simpatico menu dei trofei e trovare tutte le creature rare per completare il bestiario è quasi un impresa impossibile. La storia parte con un bellissimo filmato che mostra amore, dolore e guerra per poi tirare il freno a mano quando si salta nei panni di Vaan, un ragazzino in stile Aladin piuttosto noiosetto e che insieme alla sua amica/fidanzata Penelo trascinano sempre verso il basso il dramma e la serietà degli eventi, Vaan è davvero un pessimo protagonista che non cresce o si sviluppa nell arco della storia, poi ci sono elementi che scopiazzano allegramente da Star wars e in cerca del solito noioso macguffin di turno si è costretti a viaggiare alla cieca di dungeon in dungeon lunghissimi senza vere progressioni narrative fino a quando dopo la scalata di un faro infinito tutto si chiude in modo troppo frettoloso. Comunque nonostante Vaan e Penelo gli altri personaggi sono tutti piuttosto carismatici, Basch, Ashe, Balthier, Fran, Gabranth, Vayne, Cid, Raddler, Vossler, Ba’gamnan, persino il piccolo Larsa è interessante, ma il meglio che la storia ha da offrire sono le ambigue verità dietro agli antagonisti che ribelli vanno contro questi misteriose divinità ombra "Occuria" che controllano e decidono i destini del mondo, riflettendoci un po' ci si rende conto che i protagonisti sono in realtà schiavi degli Dei mentre gli antagonisti con onore hanno eroicamente tentato l'indipendenza ribellandosi dalle maglie del destino. Sul lato artistico il gioco è eccezionale e spremeva al massimo le capacità della PS2 con ambienti interamente in 3D fatte di giungle, templi, miniere, la regia delle scene è a livello di un film, il concept design è fantastico con areonavi, creature e città interessanti, buona la musica e i filmati in CG e fantastici sono i Giudici bad ass. In sostanza non è affatto un brutto gioco, anzi per certi versi è uno dei final fantasy che consiglio di piu per come ricattura in modo moderno lo spirito dei FF del passato e appaga i piu completisti, il problema è che non riesce ad eccellere in nulla.
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