Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Boots Riley
Genere: Satirico, Politico, Surreale
★★★★ 😰
Giovane ragazzo trova lavoro in un call-center ma deve decidere tra la
Carriera e il Cuore. Una Commedia Satirica sull costo e sfruttamento del
Lavoro piena di stile e carisma, giocando con le Iperbole e il
surrealismo si vedono tante cose bizzarre ma ognuna ha un chiaro senso
narrativo e tematico, si parla di schiavismo e razzismo ma mi piace come
il film non si fossilizza sui soli problemi razziali e aggiungendo
classismo, capitalismo e servilismo si espande il tutto all universale
mondo del lavoro dove chiunque può facilmente identificarsi. Alcune idee
visive mi piacciono (tipo la televisione che si apre per fare posto a
quella nuova e i dialoghi al telefono che lo teletrasportano davanti al
suo interlocutore) l'uso dei colori è studiato e la musica è magica,
insomma è innegabile che la creatività del film è eccellente ma la prima
parte non mi aveva convinto del tutto, sembrava un guscio vuoto, la
comicità c'è ma è leggermente forzata con battute e gag che si dilungano
e non sempre colpiscono, dici "ok... apprezzo lo sforzo ma...bho,
vabbe" e non amo come il protagonista si trova sempre in una situazione
di disagio, poi però arriva un certa cosa e a quel punto il film
acquista un identità ed è riuscito a conquistarmi, il messaggio prende
una chiara forma che rende l'intero film unico e memorabile. Quindi
seppure il tutto sia un ideologica, stupida e piuttosto ingenua parabola
comunista vecchia di 140 anni che rifiuta l'idea stessa di successo
economico, riesce comunque a funzionare come sognante lotta sindacale e a
strappare di sicuro un sorriso su questi storici problemi del lavoro.
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