Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Steven Spielberg (+)
Genere: Avventura, Fantascienza
★★ 😵
Nel futuro tutti sono schiavi della realtà virtuale e ragazzo parte alla
ricerca di tre mitiche chiavi per vincere grande tesoro. Un viaggio
dell eroe dove vediamo dei giovani appassionati combattere contro arida corporazione che vuole appropiarsi della cultura pop, ma piu che a i Geek il tutto è un
grande elogio agli hipster, con un tema principale
molto ruffiano che si tramuta qua in un orgia di infinite e sterili
citazioni che è impossibile e anche piuttosto inutile citare tutte. Si
va oltre quel post-modernismo dove il passato era una risorsa
d'ispirazione per creare qualcosa di nuovo e si arriva a questa confusa
fase della cultura pop moderna creata da internet dove la citazione
stessa diventa contenuto, un gigantesco ammasso informe dove tutto viene
messo sullo stesso piano, un infinito IPERTESTO dove il testo non
esiste piu, come una pagina di wikipedia tutto rimanda a qualcos'altro e
nulla di quello che viene presentato ha peso o è sincero, è un continuo
"Conosci questo? e questo? e questo?ma guarda questo" e il cervello
viene cosi addomesticato con un falso senso di familiarità, poi caro
Spielberg, va bene tutto, lo so che lo hai conosciuto Kubrick, ma cristo
quello che hai fatto qui è un chiaro insulto alla sua memoria! quella
cacata pazzesca è il momento piu basso dell intero film e io direi di
tutta la tua carriera, roba da schiaffi in faccia all infinito. Ma
tralasciando le citazioni che uno potrebbe benissimo non cogliere, che
film è? io lo dividerei in due parti, le parti in live action sono un
Young adult girato piuttosto bene, belle pianosquenze, belle
ambientazioni, buon ritmo e sentimenti, mentre le parti animate sono
Pura autentica Spazzatura, una grandissima puttanta, snap zoom a
manetta, facce orribili che neanche nei film 3d di Luc besson,
animazioni schifose, non c'è gravità, non c'è tensione, tutto gira e
ruota sempre in un tritacarne di cose buttate senza un chiaro senso
oltre al piu becero dell intrattenimento, non capisci chi sta
combattendo chi, le dinamiche e le posizioni dei personaggi, l'azione
non ha valore cosi come la storia che è solo un susseguirsi di Blande
epifanie da quattrosoldi sulla vita del creatore. E il problema è che
queste due parti sono fuse insieme e non si amalgamano per niente,
spesso vediamo salti di montaggio molto fastidiosi dove saltiamo dalla
buona regia alla diarrea visiva. Mark Rylance è bravo a rappresentare
tutti i nerd bamboccioni del mondo ma Non ho amato il protagonista e ho
odiato come fin da subito si innamora dell personaggio femminile e di
come l'antagonista è il classico cattivo arrogante che sbuffa e sbratia
ogni volta che perde. Ma Il piu grande rammarico è che nell ultima parte
il classico spielberg esce fuori, ecco i FEELS, ecco quell inseguimento
di tensione, ecco il templare, ecco il climax con l'inserire la chiave
come metafora sessuale, ecco la festa, la vittoria, il senso di
soddisfazione, ma il tutto resta un disastro perché Il tema principale è
completamente ipocrita, vuole essere un sincero elogio anti-corporativo
alla cultura pop ma è difatto il simbolo stesso di un prodotto
artificiale.
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