Recensione Film
Anno: 2017
Regia: Joachim Trier
Genere: storia di formazione, Drama, Psicologico
★★★ 😙
Ragazza puritana va all università e lontano da casa la troppa libertÃ
la fa sentire strana. Dalla Norvegia arriva l'ennesima storia
psico/formativa sulla libertà sessuali e il difficile percorso per
trovare se stessi, ha anche gli allegorici poteri Esp alla X-men/Carrie e
cosi il tutto ha il sapore del gia visto e sentito mille volte, poi non
aiuta l'approccio freddo, super serio e distaccato che congela i temi
progressisti rendendoli impenetrabili al grande pubblico. Alcune cose mi
sono piaciute come la fotografia dell inizio sul lago ghiacciato, le
due graziose attrici principali, il padre che appare sia oppressivo che
comprensivo, c'è un bel uso dell sonoro che offre un aura Solenne che
spinge alla scoperta del nuovo mondo, si percepisce l'enfasi verso il
Peccato ma anche il grande e potente senso di colpa che imprigiona la
protagonista, buono il serpente allegorico e interessanti sono i
sofisticati momenti erotici, un accarezzarsi, sfiorarsi, baciarsi che
funzionano a costruire il desiderio di vedere insieme le due giovani. Tra i
vari problemi del film ci sono delle insopportabili scene da strobo che
fanno venire l'epilessia e appaiono noiose tutte le parti riguardanti
la ricerca scientifica sulla misteriosa malattia della giovane perché si
intuisce fin da subito che è un problema di natura psicologica, una
psicosi nata dal conflitto interiore tra inconscio e la morale
indottrinata dai genitori, poi appare un'altra e sterile critica al
fondamentalismo cristiano, ormai queste critiche risultano vigliacche e
poco coraggiose, io avrei preferito un forte attacco contro le altre
religioni sempre piu oppressive e liberticide.
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