Recensione Film
Anno: 2017
Regia: Kogonada
Genere: Sentimentale, Dramma
★★★ 😯
Dolce Ragazza ama l'architettura e un giorno incontra un bel Coreano. Il
film è un Sentimentale drammatico che punta alla riflessione e
introspezione nella disperata ricerca di un armonia all'esistenza.
L'idea di staticità e immobilismo è punto centrale della storia, si
ammirano strutture solide, edifici fissi all suolo, la solidità dell
arte che va in contrasto con la confusione e inquietudine dentro i due
protagonisti, entrambi imprigionati dal dubbio e dalle radici familiari,
lui con il padre e lei con la madre sognano di liberarsi dalle catene
del presente per partire verso un nuovo futuro. E questa staticità di
forma si riflette praticamente in tutte le inquadrature del film, con la
camera inchiodata al suolo vediamo un infinita quantità di inquadrature
geometriche e studiate che sono tanto belle quanto poco interessanti
dal punto di vista narrativo, appaiono spesso come sequenze di
fotografie urbane che affascinano ma che sono fine a se stesse e
distraggono, invece che immergere nella confusa e tormentata mente dei
protagonisti la fotografia sottolinea se stessa e la perfezione del
mondo che circonda i personaggi, uno stile che funziona a creare
contrasto tematico ma finisce anche per creare un forte distacco
emotivo. La relazione Riesce comunque ad essere intima e toccante, lui
mi è apparso un noioso pezzo di legno ma la protagonista mi è piaciuta
molto, è pacioccona è super simpatica al punto giusto, oltre al fatto
che il concentrasi poeticamente sull architettura accende nuovo
interesse verso il mondo che ci circonda.
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