2 novembre 2025

Frankenstein (Del Toro)

Recensione Film
Anno: 2025
Regia: Guillermo del Toro
Genere: Dramma, Fantascienza

★★★ 😐

Arrogante scienziato fa un esperimento e crea un essere mostruoso. Guillermo del Toro dirige l'ennesimo film basato sul libro di Mary Shelley e ci mette tutto il suo stile e romaticismo che empatizza per i mostri, il cast funziona e amo sempre Oscar Isaac, la messa in scena è molto buona e ricercata, mi piace l'uso del rosso di mani insanguinate, dinamo, veli e ombrelli, d'impatto è l'immagine onirica dell angelo di fuoco, intriga l'inizio tra i ghiacci, curioso che Charles Dance fa ancora una volta il duro padre di Victor dopo il film del 2015, bello che le bare dei genitori sono dei sarcofagi con maschere, fascinosa è la dimostrazione di poter rianimare i morti davanti agli altri dottori, interessante il ruolo di Christoph Waltz che finanzia l'esperimento, apprezzo come Del Toro punta sul minimalismo e semplicità per l'aspetto della creatura, molto imponente è la torre laboratorio che richiama quella dello storico film universal, il rapporto con il vecchio cieco è giustamente pieno di calore, restano nella mente le urla che ripetono "Victor, Victor, victor!" perché sono un lamento di odio e rabbia ma sono anche quelle disperate di un figlio che ha bisogno del padre e Mia Goth porta un po' empatia materna nella storia. Tutto piu che un horror è un dramma in costume e mi sembra chiaro che Del Toro tenta di fare quello che non era riuscito a fare Branagh presentando meglio la tragica dinamica abusiva tra padre-Figlio ma nonostante i pregi questo film mi ha fatto rivalutare quello con DeNiro perchè almeno quello nella sua follia aveva grinta e stile mentre questo è troppo scialbo e addomesticato, l'ossessione per l'estetica e il glamour rende tutto troppo bello, non c'è spazio per il brutto della morte e degli esseri umani, la creatura è dipinta con un pietismo stucchevole e il film sembra fregarsene che ha ucciso della gente perchè "poverina è incompresa", la sceneggiatura è fin troppo banale e predica banalità da volemose bene senza un briciolo di sottigliezza, le voci narranti e i dialoghi sono pesanti, i lupi in computer grafica sono piuttosto brutti da vedere, non amo il costante ritorno alla nave del prologo per come spezza di continuo il ritmo che diventa sempre piu lento verso la fine e poi quel perdonarsi mi ha davvero fatto vomitare. Cosi tecnicamente è un buon film ma è fin troppo raffinato ed emotivo per graffiare davvero, si preoccupa molto dei sentimenti e delle emozioni ma poi nel concreto non è davvero in grado di trasmettere vere e potenti emozioni al pubblico che finisce per annoiarsi.

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