29 febbraio 2024

Dune - Part 2

Recensione Film
Anno: 2024
Regia: Denis Villeneuve
Genere: Fantasy, Fantascienza

★★★ 😫

Paul Atreides vive nel deserto con i fremen per diventare il messia tanto atteso e avere la sua vendetta. Una seconda parte che mi ha deluso per come perde troppo tempo nel deserto con una storia di formazione lenta e pesante e poi si chiude tutto in modo frettoloso con una timida rivalsa finale, un peccato perchè la regia funziona nei dettagli, apprezzo lo stile artistico scelto e mi piacciono le strane maschere, i costumi, il design della tecnologia, evocativi sono i colpi dei tamburi per richiamare i vermoni, è bello rivedere il barone, sempre fighissimi gli Harkonnen pelati, funziona il duello finale o tutto il fascinoso scontro nell arena in puro bianco e nero. Ma come inizia è davvero indigeribile, il film non fa nulla per immergerti in questo mondo e l'approccio narrativo è molto pretenzioso con tante parole sussurrate e montaggi da trailer che distruggono il flusso delle scene, odio poi questo deserto desaturato sempre polveroso, nebbioso e claustrofobico, è visivamente inaccessibile come la storia stessa che continua a respingere, parla del classico percorso dell eroe fatto di prove e sfide per simboleggiare la crescita di un ragazzo ad uomo maturo ma non trasmette alcuna gioia e viene data una forzata importanza e peso drammatico a ogni cosa fino a diventare controproducente, come il fatto che la malvagità degli Harkonnen diventa ancora piu ridicola e macchiettistica con Dave Bautista troppo esagerato come un cartone animato e Austin Butler che taglia la gola a tutti in modo assurdo. E tutti gli attori mi sono sembrati sottotono rispetto al primo, sarà un problema mio ma Timothée Chalamet proprio non mi convince, il personaggio della madre di Rebecca Ferguson era forte nel primo ma qua è completamente rovinato e diventa religiosa sottomessa, Christopher Walken è un pessimo imperatore demente rincoglionito, bello rivedere Josh Brolin ma fa pochissimo e odio come Javier Bardem è totalmente diverso dal primo, ha perso ogni carisma ed è anche lui anestetizzato e sottomesso a questo cavolo di Messia. Dopo due ore di noia boia nel nebbioso deserto il film si decide a mostrare qualcosa d'interessante ma arriva una risoluzione molto patetica con soldati che praticamente stanno fermi a guardare l'eroe vincere senza quasi combattere, e per come è presentata non ho sopportato tutta sta cosa del messia coloniale che vede il futuro, ha le parole magiche, il sangue perfetto ed è il migliore leader religioso della pseudo religione islamica che vuole la guerra santa, Villeneuve prova timidamente a controbattere l'idea di cieca religione dittatoriale con il personaggio di Zendaya ma lei appare troppo odiosa e la risoluzione a questo conflitto non c'è anzi il film si chiude in modo aperto e insoddisfacente. Nell insieme apprezzo l'epicità della produzione e c'è tanto da ammirare anche in questa seconda parte ma per me tutto è un grosso polpettone adolescenziale che con pretenziosità finge di essere maturo e avere un messaggio profondo.

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