Recensione Film
Anno: 1995
Regia: Pedro Almodóvar
Genere: Dramma
★★ 😳
Scrittrice di romanzi rosa vive enorme crisi esistenziale. Lento melodramma di Almodóvar che utilizza la crisi di una donna di mezz'età per parlare dei suoi problemi e delle sue crisi come artista con un gioco di amori e identità segrete ma tutto è fin troppo autoriale e distaccato e come storia scorre lenta e pesante, la trama non decolla mai, il film è sfilacciato in varie scenette molto separate tra di loro, brutte le parti di ballo con JoaquÃn Cortés messe solo perchè era ballerino famoso e la relazione sentimentale con l'editore non mi ha convinto per come non riesce mai ad essere veramente passionale e resta nel profondo solo un intesa reciproca di lavoro. Comunque Marisa Paredes è brava e regge bene la parte, buona la metafora degli stivaletti stretti che non si riescono a togliere, simpatici e autentici sono i litigi tra madre e figlia, si sente il dolore della protagonista negli urli alla tv che diventano tragico canto disperato, curioso che si apre con l'idea di recitare in meta-video su trapianti che è ripresa in Tutto su mia Madre e la trama di uno dei romanzi citati prenderà vita anni dopo in Volver, è poetico quell abbraccio disperato durante la manifestazione ma la cosa piu bella del film è per me l'incontro con il marito che parte molto atteso e disperato con una voglia matta di sesso e in pochissimo tempo lui appare freddissimo e il rapporto si tramuta in un totale disastro ed è forte l'immagine della foto che cade e si rompe in tante biglie simbolo di un cuore spaccato. Nel complesso preso come film singolo è una gigantesca rottura di balle ma lo stile e la qualità registica di Almodóvar c'è tutta e se visto come una parte del suo lungo percorso di artista il film prende molto piu valore.

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