4 gennaio 2025

Conclave

Recensione Film
Anno: 2024
Regia: Edward Berger
Genere: Thriller, Politico

★★★ 😏

Cardinali si riuniscono in Vaticano per eleggere il nuovo Papa. Thriller Politico molto pacato e riflessivo che mostra gli intrighi di palazzo e le dinamiche di potere che avvengono nell buio della Chiesa, tutto è guidato da un ottimo Ralph Fiennes che organizza e gestisce le votazioni ed è anche buono il rapporto umano con Stanley Tucci, funziona la musica che crea solennità e la fotografia è una roba pazzesca e mi piacciono i campi lunghi, l'uso del rosso sia dei vestiti ma anche delle scenografie, amo il dettaglio delle sigarette per terra, bello il titolo iniziale sul cadavere trasportato, buona la cappella sistina, la tensione del biglietto inserito, i marmi e gli affreschi del Vaticano, stupenda la luce soffusa quando sono riuniti in quella specie di cinema e poi arriva l'inquadratura degli ombrelli bianchi che, vabbe mio dio è un capolavoro di estetica. Un film lento e pacato ma non annoia e la votazione scorre bene anche perché mi piace che il personaggio di Lawrence è piuttosto ambiguo e pieno di conflitti tanto che non si capisce se è mosso da un senso religioso di giustizia o perchè nel profondo anche lui vuole essere Papa, poi essendo la storia di una votazione tutto è ovviamente molto politico e parla dei problemi, gli scandali e i dubbi della Chiesa di oggi e domani ma piu in generale sono dinamiche di qualsiasi parlamento e dello storico conflitto tra Conservatori e Progressisisti con un finale che è quell imprevisto compromesso che cambia senso in base ai punti di vista e può apparire positivo o negativo. Ma per quanto sia un film fatto bene per me manca quel qualcosa in piu da risultare memorabile, la fotografia è fin troppo ricercata e distacca molto dall intimità della situazione, apprezzo i conflitti con i vari candidati ma poi vengono eliminati con troppa facilità senza tanto dibattito con un semplice "scusa ma per te il conclave finisce qua", non mi piace che il personaggio di Castellitto è sempre piu una macchietta comica perché è un conservatore e quindi la regia lo prende in giro in modo fazioso e ad un certo punto arriva monologone contro la guerra che è cosi retorico e banale che non dovrebbe avere alcun valore detto ad un gruppo di uomini che predicano la retorica di pace e amore da tutta una vita. Nell insieme resta comunque un solido film visivamente ottimo che scava con delicatezza nei dubbi e problemi di una votazione politica e religiosa.

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