31 ottobre 2024

Omen - L'origine del Presagio

Recensione Film
Anno: 2024
Regia: Arkasha Stevenson
Genere: Horror, Sovrannaturale

★★★ 😅

Suora arriva in orfanotrofio italiano dove accadono misteriosi eventi. Prequel dell Omen di Richard Donner che tecnicamente non è male con buona atmosfera, buone inquadrature, momenti onirici interessanti, piace sempre la presenza di Ralph Ineson con la sua voce gracchiante, bella la citazione a possession quando si muove indemoniata ed è carino l'ultimo atto alla rosemary's baby, mi piacciono gli artigli demoniaci che appaiono, mi ha sorpreso per intensità la scena dove lei guarda il parto di una donna urlante/drogata e l'attrice protagonista se la cava bene, Nell Tiger Free è l'elemento che brilla di piu e le sue espressioni di dolcezza e terrore funzionano a guidare la storia. Non mi ha fatto impazzire invece il solito attacco al cattolicesimo che al giorno d'oggi è la cosa piu pigra e codarda che può fare un horror, cosi adesso la Chiesa è cattiva e in una mega supercazzola senza senso sono loro a voler l'anticristo perché gli studenti protestano e la gente perde la Fede che va alimentata con la paura, si sente che tutto il film è costruito con sensibilità moderne che attaccano le rigide regole autoritarie che circondano la Chiesa con la suora che va in discoteca (why??) ci sono palesi toni saffici e l'abuso di una ragazza problematica che viene legata e punita. Nonostante poi il film ha una regia ricercata cede alle cazzatine come il solito cliché del camion che arriva dal nulla ad ammazzare uno che sta parlando, la fotografia è troppo giallo piscio, tutto si dilunga inutilmente, gli slowmotion sono indulgenti e compiaciuti, lei che deve imparare l'italiano è un gag ripetuta piu volte, il finale è un altra mossa codarda che crea famigliola felice, la rivelazione principale è una delle cose piu telefonate del mondo e il film cerca a tutti i costi di fare fanservice e ricollegarsi al primo ma io mi ricordo bene che la madre era uno sciacallo e quindi tutto è un grande forzato retcon, ma è anche patetico tirare fuori una fotografia del povero Gregory Peck e sottolineare con enfasi il nome di DAMIAN in modo imbarazzante. Nel insieme non è un brutto horror e qualche cosa funziona ma lo apprezzo piu per l'esecuzione tecnica che per la storia.

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