16 ottobre 2023

Ghost of Tsushima

Recensione VIdeogioco
Anno: 2020
Studio: Sucker Punch
Genere: Azione, Openworld

★★★ 😏 (e il finale 😍)

Nobile samurai diventa un assassino per difendere la sua isola dall invasione dei Mongoli. Ghost of Tsushima è un buon openword d'azione che ti fa vivere in prima persona la vita di un samurai/ninja nel giappone feudale, tutto è molto ispirato agli assassin creed e ai soliti openworld ma questo è fatto bene senza diventare irritante con un approccio minimalista e spirituale dove bisogna seguire il vento per andare al prossimo obbiettivo e si devono seguire uccellini gialli o volpi per trovare degli extra. Apprezzo molto che la storia ha una presentazione da film e riesce ad essere seria e toccante senza quell umorismo stupido moderno, il sistema di combattimento è solido e funzionale con quattro stili di lama e contrattacchi piu una serie di gadget utilissimi, le sidequest fanno capire bene le prospettive dei personaggi secondari e il dramma dell invasione si sviluppa in modo soddisfacente. Poi il gioco visivamente è pazzesco con vedute mozzafiato piene di colori ed è bellissimo vedere il fogliame, i fiori e l'erba muoversi contro il vento, epici sono i duelli uno contro uno, bello come i movimenti si espandono quando sblocchi il rampino, mi è piaciuta molto l'introduzione con quel massacro iniziale ma anche bella la tragica morte della governante, il dramma del monaco che deve uccidere il fratello ferito, l'amico ronin che tradisce, le allucinazioni e lo scontro con l'aquila sull isola di iki, la discesa a fantasma ninja del protagonista e funziona il rapporto con lo Zio che segue ciecamente il codice d'onore dei samurai fino ad estreme conseguenze. Peccato che per quanto sia tecnicamente solido il sistema di openworld non è tanto diverso dagli altri e alla lunga mi ha annoiato perché tutto è troppo vasto e ripetuto, specie arrivati all secondo e terzo atto nella neve si sente molta fatica a proseguire, ed era bella l'idea del seguire il vento ma poi diventa tedioso e si finisce comunque per seguire gli indicatori sulla mappa cosi come seguire le volpi era simpatico ma all ennesima volpe da seguire la cosa stanca velocemente. Non amo poi come il gioco sia cosi macchinoso e lento nelle interazioni e nei cambi di scena, cerca continuamente un approccio poetico con momenti di riflessioni e preghiera ma nel concreto sono situazioni che appaiono aride di emozioni e rallentano molto lo scorrere del gioco cosi come odio che non riuscivo a saltare i filmati, sono lentissimi i dialoghi delle secondarie che sono tutte in campo lungo per risparmiare animazioni, salire e scendere le montagne è stranamente poco intuitivo, odio le tante sezioni stealth forzate che fanno game over appena ti scoprono, brutti e fuori contesto i momenti dove bisogna sparare con una torretta di frecce esplosive, irritante che il protagonista viene catturato due volte dai cattivi e si salva da morte certa, pessimo l'antagonista principale Kahn che è generico e indistinguibile dai soliti cattivoni, non mi piace che per la maggior parte delle missioni di gioco si affrontano sempre i soliti villaggi e fortini pieni di orde di nemici, stancante salvare i soliti tre ostaggi con le mani legate e la relazione centrale con il personaggio di Yuna non mi ha mai convinto e mi è sembrata molto fredda e forzata. Nel complesso per essere un gioco americano azzecca alla perfezione il tono e la poetica classica giapponese, l'isola IKI è un buon contenuto bonus che aggiunge una nuova bellissima area piena di sfide e storie personali interessanti, tecnicamente è stupendo, il finale con quella scelta difficile mi piace molto ed è bello che sia cosi pieno di azione, dramma e sentimento.

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