Recensione Film Animato
Anno: 2023
Regia: JD Santos, JK Thompson, K Powers
Genere: Cinefumetto, Fantascienza
★★★ 😳
Miles Morales scopre la verità sul multiverso e si trova sempre piu nei guai. Sequel dell'ottimo Into the spiderverse che ha segnato una rivoluzione netta creando un prima e dopo per il mondo dell'animazione e anche questo ripropone lo stesso stile artistico e la stessa energia creativa risultando in un altro film visivamente pazzesco, animazioni dinamiche, infiniti colori acidi, onomatopee, splitscreen, pop-art, miscuglio di 2D e 3D con addirittura schizzi e disegni a mano, e poi ottima la musica enfatica, insomma dal punto di vista artistico è decisamente incredibile e non si può dire certo che ha il sapore del solito plastico prodotto industriale per famiglie. Qua ci sono meno gag e i toni sono piu maturi con seri rischi e scelte per il protagonista, ed è bello come il dilemma centrale è inserito tematicamente con l'idea delle due torte o la ridondanza delle parole, ho amato il personaggio di the Spot/Macchia che da scemotto spassoso diventa sempre piu inquietante, Miguel è super figo e mi piace come è autoritario e si muove in modo ferale, Simpatico il Punk menefreghista, bello tutto quell folle inseguimento di gruppo ed è interessante come si sviluppa la multiculturalità del multiverso aggiungendo nella storia il problema del Canone Fumettistico che rispecchia i sentimenti dei fan conservatori che amano le costanti, vogliono omologare e odiano i cambiamenti e le anomalie. Ma nonostante la qualità questo sequel mi ha in parte deluso, a volte è fin troppo caotico e incomprensibile, solo perché il tono è piu serio e cupo non significa che sia per forza una cosa positiva e anzi quasi arriva la noia, il ritmo è lento e fatica a decollare, molte scene si dilungano con tanto melodramma e monologhi pesanti sul parlarsi e volersi bene in famiglia e sopratutto odio come non c'è veramente un finale e tutto è tagliato di netto con un pessimo cliffhanger televisivo per farci un terzo capitolo, anche i tanti cameo e le strizzate d'occhio ai fan seppur simpatici alla fine mi sono sembrati solo del rumore di fondo poco importante perché ci hanno messo praticamente tutto di spider-man senza alcun tipo di coesione tra film e fumetti, loro dovrebbero essere supereroi esperti ma sono solo un branco di deficenti e sembrano essersi scordati il motto che da grandi poteri derivano grandi responsabilità con addirittura una incinta e uno che si porta dietro la figlia piccola! ma dai! ho odiato un cameo di un certo personaggio in carne ed ossa che appare totalmente fuoriposto, non ha alcun senso che spider-punk lavori per Miguel, non mi piace l'algoritmo che prevede il futuro che appare come forzato espediente narrativo e non ha neanche senso logico visto che c'è la variabile impazzita ed imprevedibile di the Spot, il comportamento di Miguel è senza senso, tutto poteva essere risolto semplicemente non facendo lo spiegone a Miles e rimandandolo nel suo mondo e poi il film contraddice quanto avvenuto nel primo con questa cosa degli eventi canonici omologanti che rovinano l'idea che tutti possono essere spiderman e Miles viene elogiato come grande eroe unico ad andare contro il destino ma vuole fare quasi la stessa cosa che voleva Kingpin con un atto ribelle, immaturo ed egoista che rifiuta ogni tipo di sacrificio rischiando danni incalcolabili. Nel complesso è un altro straordinario tripudio stilistico e di fanservice che funziona se si è fan accaniti dell uomo ragno ma questa volta le stupende visuali non mi sono bastate per come la storia offre scelte morali forzate e si conclude in modo estemamente incompleto e insoddisfacente.
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