Recensione Film
Anno: 2022
Regia: Graham Moore
Genere: Thriller
★★★ 😳
Un timido Sarto si trova prigioniero nel suo negozio in una lunga notte di tensione. Semplice Thriller in una location guidato da un buon Mark Rylance che con toni pacati cerca di destreggiarsi nel pericoloso mondo dei gangster, inizia bene presentando la vita quotidiana del sarto, poi intriga una cucitura dolorosa e il tutto ha un un certo fascino grazie al gioco di tensione, i vari misteri, una dolce musica jazz in sottofondo e a come vengono descritte le varie procedure per fare i vestiti. Amo i thriller e il film ha uno stile teatrale che intrattiene bene grazie anche a vari conflitti e situazioni pericolose interessanti ma piu va avanti e piu accadono cose che mi lasciano forti dubbi, tutto è troppo verboso ed è un continuo fare spiegoni uno dopo l'altro, c'è un grave ferito sul punto di morire e una scena dopo si rialza come nulla fosse successo (anzi accade due volte sta cosa), arrivano telefonate a caso che salvano la situazione, un personaggio che dovrebbe scappare invece torna senza alcun motivo e poi ci sono troppi colpi di scena che si credono furbi e geniali ma in realtà fanno cagare e rovinano la storia andando anche in contraddizione con quanto presentato. Insomma mi piace l'idea di partenza di un umile sarto che con mosse d'astuzia deve sopravvivere alle minaccie di violenti gangster ma lo sviluppo non mi è piaciuto per niente e le stupide rivelazioni fanno acqua da tutte le parti.
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