Recensione Videogioco
Anno: 2018
Studio: Rockstar Games
Genere: Western, Dramma
Gameplay: Openworld, TPS
★★★★ 😰
Agli inizi del novecento una banda di fuorilegge viaggia in cerca di una Fortuna sempre piu sfuggente. Questo sequel del famoso Openworld Rockstar del 2010 in realtà è un episodio Zero, un prequel che spiega meglio le origini della banda di Dutch, attraverso gli occhi di Arthur Morgan noi giocatori conosciamo sempre piu questi personaggi che sono praticamente una famiglia itinerante, di capitolo in capitolo il gruppo si sposta in varie regioni simbloleggiando il viaggio dei coloni pellegrini americani che partirono per conquistare il West, un viaggio criminale che diventa sempre piu un vagare alla cieca a fare continui furti e rapine dietro un leader troppo preoccupato a sopravvivere che offrire un solido futuro al suo gruppo, Dutch è al centro dell intera storia e simbolo di un epoca senza regole che sta scomparendo, è un personaggio molto carismatico e anche molto Ambiguo, un pessimo padre che si rivela sempre piu egoista e continua a fare false promesse e a lasciare indietro gli altri, cosi il conflitto di lealtà che nasce dentro Arthur diventa molto interessante e piu la disillusione dal sogno di libertà svanisce piu diventa evidente cosa significa davvero essere un vero Cowboy e un vero uomo che pensa alla sua famiglia. La storia principale inizia lenta ma fascinosa nella neve che sembra proprio un film, offre tanti elementi western piacevoli con divertenti rapine ma anche molti momenti piu rilassati e da Slice of Life, si gioca a poker, ci si ubriaca, si piazza la dinamite, si pianifica una rapina in banca, si catturano ricercati, si riscuotono vari debiti, bello festeggiare intorno al fuoco con la gang, mi ha gasato tantissimo un assalto di gruppo ad una villa, ma anche mungere le mucche, spalare il letame, costruire una casa da zero e mi piace sopratutto un evento dove si scopre che un personaggio ha la tubercolosi, è una singola cosa ma cambia davvero tutto l'impianto narrativo e ho iniziato a giocare in modo meno brutale. Tecnicamente il gioco è molto buono, la mappa è vastissima e sopratutto molto varia, montagne innevate, valli, roccie, paludi, boschi, laghi, foreste, deserti, città, ed è pieno di animali, la componente di caccia è stata migliorata e diventa una fetta importante dell esperienza di gioco vista la grandissima varietà di animali da cacciare, ci sono poi una quantità infinita di collezionabili, mi piace che la mappa si completa esplorandola ed è bello sfogliare il diario dove Arthur disegna quello che vede. Oltre le quest secondarie la rockstar ha migliorato tantissimo gli incontri casuali che si fanno lungo la strada e arricchiscono molto l'esperienza openworld, si possono trovare banditi, gente in difficoltà, normali persone che si riposano, è davvero un meccanismo di gioco che mi piace molto e rende ogni viaggio sempre pieno di sorprese e imprevisti, una volta ho trovato per caso dei banditi che stavano rapinando un treno, una donna in difficoltà, un uomo morso da un serpente, un tipo che ha trovato una pepita d'oro, uno ucciso dal suo cavallo, delle persone rapite da salvare, dei ladri che cercavano di aprire una cassaforte con la dinamite, carcerati evasi, sono entrato in una casa e c'era una strana coppia inquietante che mi ha invitato a cena, e tutte queste situazioni randomiche offrono piccoli ma interessanti scelte morali su come approcciarli, puoi reagire e fare il bastardo oppure essere eroico, ed è Interessante anche come è sviluppato il sistema delle cavalcature, con cavalli con cui affezionarsi che possono anche morire spezzandoti il cuore, infatti il primo cavallo nero che ho avuto mi è morto per sbaglio e ci sono rimasto malissimo. Ma nonostante la grande Narrativa e Le grandi meccaniche del gioco ci sono troppi elementi tediosi che mi hanno irritato molto, è un gioco tristemente poco immediato, l'nizio è lentissimo, muovere il personaggio è un agonia, ogni azione è rallentata, aprire i cassetti o raccogliere gli oggetti non è mai stato cosi odioso perché bisogna sempre tenere premuto il tasto e posizionarsi nel modo migliore, il sistema di fame e resistenza è fatto male e finisci sempre senza energie anche se ti abbuffi di cibo, specie odio come i cavalli perdono subito la resistenza e fare un viaggio a cavallo è sempre piu snervante anche usando dieci tonici, odio ogni volta che la storia ti fa guidare un Carretto, i CARRI SONO LENTISSIMI!!! e ci sono troppe sezioni narrative dove si è costretti a controllarli, ma in generale odio le sezioni forzate che ti rallentano, poi Cacciare diventa un incubo il piu delle volte visto che le animazioni per scuoiare gli animali non possono essere saltate e le pelli piu grosse si possono trasportare solo una alla volta sul cavallo. Anche la narrativa per quanto fatta molto bene mi lascia dei dubbi, sembra un ammasso di eventi casuali a tema western, ci sono le rapine, gli assalti e le sparatorie ma manca di coesione, l'ho sentito sopratutto nel capitolo 5 dove per caso vivi un esperienza esotica piena di sparatorie che sembra completamente slegata da tutto il resto, anche Arthur come protagonista non mi ha fatto impazzire e a volte sembra essere solo un tontolone idiota, il finale è certo Grandioso ma non mi è piaciuto che il gioco si rifiuta di finire e si trascina a fatica in due altri Epiloghi lunghissimi ed estenutanti che servono per ricollegarsi agli eventi del primo, è un gioco fin troppo dispersivo con una storia troppo lunga che tristemente allunga il brodo e non sa chiudersi in bellezza. Nel complesso nonostante le macchinosità e legnosità che lo rendono grosso come un pachiderma RDR 2 arricchisce la storia del primo capitolo in piu punti e lo supera decisamente dal punto di vista tecnico, è un esperienza nella natura da vivere che mischia le classiche sparatorie ludiche a un dramma maturo e adulto sulla decadenza del vecchio west.
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