21 agosto 2021

South Park: Scontri Di-retti

Recensione Videogioco
Anno: 2017
Studio: Ubisoft
Genere: RPG

★★ 😧

I ragazzi di South Park si mettono a fare i supereroi salvando gattini, lottando contro il razzismo della polizia e anche tra di loro per salvare la città dal male. Dopo il bastone della verità la Ubisoft ha comprato i diritti e ha realizzato questo seguito che prova il filone superoistico, i nuovi sviluppatori cambiano il sistema di combattimento con una struttura piu strategica che permette battaglie di gruppo piu interessanti ma il cambio del sistema di battaglia è forse l'unico vero punto a favore del gioco, nonostante qualche passo avanti in termini di gameplay questo seguito delude su ogni altro fronte, gli equipaggiamenti sono slegati dalle statistiche e quindi non serve piu cambiarsi di costume, utilizzare i compagni per risolvere gli enigmi ambientali è snervante, l'interfaccia è pessima, attraversare la città è uno strazio, le subquest inesistenti, la storia è noiosa, ripetitiva, senza mordente e neanche l'umorismo esagerato tipico di south park graffia come dovrebbe, quasi edulcorato per paura della censura gioca facile con battutine stupide, continui flashback scemi alle origini del protagonista che non fanno mai ridere, citazioni stucchevoli e pigre ai cinefumetti, lotta tra fazioni noiose e un antagonista principale davvero scialbo. Se nel primo la parodia al Fantasy e ai giochi di ruolo era divertente questo omaggio ai cinefumetti non convince mai, i costumi dei personaggi fanno cagare, davvero pessimi, e poi dal nulla appaiono demoni satanici, esperimenti mutanti, robottoni giganti, addirittura c'è il viaggio nel tempo ma nulla convince e tutto scorre sempre in maniera faticosa, le battaglie si fanno sempre piu difficili ed estenuanti e non ne potevo piu. Ho apprezzato quando il protagonista mangia triste da solo mentre i genitori litigano ma L'unica cosa che mi è piaciuta davvero del gioco sono le scelte personali per creare il proprio personaggio, ogni tanto ti vengono chieste simpatiche domande sulla tua razza, religione e sessualità che accendono un po' di simpatico umorismo identitario, ma per il resto questo seguito è una grande e grossa delusione che ha perso tutta la forza irriverente del primo gioco, ed è chiaro che nelle mani della Ubisoft si è perso anche molto del semplice ma appagante gameplay.

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