Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Adam McKay
Genere: BioPIc, Satirico, DocuFiction, Politico
★★ 😑
Docu-Fiction satirico che descrive la carriera del politico Dick Cheney e
prova ad attaccare la sua folle (e probabilmente corrotta) scelta di
iniziare la seconda guerra in Iraq. Un Titolo interessante che funziona
come cronaca degli eventi storici post 11 settembre ma devo dire che non
mi è piaciuto e secondo me è fatto anche piuttosto male. Il film per
qualche assurdo motivo prende tutta la storia alla larga e scava cosi
tanto nell umanità di chi sta attaccando che quasi non sembra piu un
attacco, vuole essere cosi tanto equilibrato e giusto che finisce per
essere una satira addomesticata, non è abbastanza esagerato, non c'è
carisma registico, non c'è energia, per certi versi non sembra neanche
vera satira ma è quasi un noioso Documentario solo costato di piu perché
ci recita male Christian Bale ingrassato. Adam McKay prova a rifare
quello che gli era riuscito in The Big Short e l'idea di base mi piace,
ammiro questo spirito da "infotaiment" che vuole parlare al grande
pubblico in maniera schietta e informale ma qua l'esecuzione non
colpisce come dovrebbe perché non è abbastanza affilata, tolti piccoli
momenti come quando appare Alfred Molina al ristorante che legge il menu
delle varie malvagità da commettere o le scene di focus group per
manipolare il consenso il resto è davvero robetta che mi sono gia
dimenticato, serviva piu esagerazione, piu cinismo, piu cattiveria, piu
follia comica, qualsiasi cosa che servisse a scavare con graffiante
ironia tra le piege della malvagità politica. Ma forse quello che manca
di piu è la Rabbia, manca sincera rabbia e indignazione, perché
altrimenti non capisco come perdi 1 ora e mezza a dirmi quanto umano sia
stato Cheney e poi i morti me li fai leggere con la solita scrittina
pigra "sono morti tot persone in questa guerra".
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