8 giugno 2018

Il Gladiatore

Recensione Film
Anno: 2000
Regia: Ridley Scott
Genere: Azione, Peplum, Revenge Movie
★★★★ 😤

Generale romano viene Tradito e diventa gladiatore per avere la sua vendetta. Peplum moderno cosi pieno di testosterone che il solo guardarlo ti fa crescere i peli piu velocemente, buono il protagonista, esperto, deciso, mi piace come prende sempre della sabbia prima di una battaglia, e buono l'antagonista che riesce ad essere un odioso mostro con un gigantesco complesso d'inferiorità (bello quel "massacrerei il mondo intero se solo tu mi amassi!"), ma buoni anche i personaggi secondari dal vecchio schiavista Proximo, il nero Juba e Lucilla, un buon personaggio femminile schiacciato dalla paura per il fratello e l'amore per il figlio. E il film è Pieno di frasi leggendarie da "al mio segnale scatenate l'inferno" o tutta quel momento magico del "ma chi sei tu?" momenti che di certo si amano di piu grazie al doppiaggio italiano di Luca Ward che con la sua voce riesce meglio di Crowe ad esprimere la commozione e la bruciante rabbia che si annida dentro le parole di Massimo. La colonna sonora è molto buona e toccante quando spuntano i canti di sofferenza e da il peggio quando Zimmer fa quella musichetta simil pirati dei caraibi, ci sono troppi primi piani con un montaggio frenetico nelle scene d'azione che diventano piuttosto confuse, e il film poi dura quasi tre ore che sono davvero troppe, si sentono sopratutto quando si perde nei suoi seri dialoghi politici. Ma la revenge story funziona proprio perché si allaccia ai suoi temi politici, infatti il colosseo è teatro dove le forze e le virtù degli uomini si scontrano per avere il supporto del popolo, cosi l'arena diventa metafora della propaganda e delle divisioni politiche dentro al Senato, ed elogiando la rivoluzione dell'eroe onorevole che vuole solo giustizia si elogiano le virtù di una politica che agisca con onore e saggezza senza veli di arroganza e ambizione. Certo forse non è perfetto tecnicamente ma il suo serio tono romantico e deciso riesce a conquistare, lo spettatore si mette anche lui ad urlare "massimo!massimo!massimo! durante le battaglie e colpiscono sempre quei flash dei campi elisi del protagonista che ripensa triste alla sua famiglia.

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