10 aprile 2018

Nier Automata

Recensione Videogioco
Anno: 2017
Game Director: Yoko Taro
Studio: Platinum games, Square enix
Gameplay: Azione, Rpg, shooter 2D
★★★★ 😀

Nel futuro degli Androidi lottano contro Robot Alieni per riconsegnare la terra agli esseri umani. Un action-Rpg giapponese che punta molto sull aspetto Filosofico della storia, infatti i protagonisti sono androidi in una guerra infinita contro dei robot, due creature che si odiano, ma si rivelano piuttosto simili all umanità, entrambi alla disperata ricerca di un profondo senso della loro vita (non è un caso che la protagonista si chiama 2B, to be, essere). Il gioco mi è abbastanza piaciuto, sopratutto per il suo essere un titolo "d'autore", ha quel sapore di buon vecchio videogioco giapponese pieno di limiti ma che ha un qualche cosa da dire come lo erano ad esempio i primi metalgear o i giochi del Team Ico, qua le musiche sono ottime, il gameplay spara-slasher è piacevole, ha forti contaminazioni dai classici shooter 2D ma non diventa mai troppo snervante, buono anche l'ottimo Design dei protagonisti e dei robot, davvero iconico e memorabile. Ma la verà qualità del gioco è come yoko taro usa non solo la storia ma anche il gameplay per esprimere il suo discorso Filosofico e di empatia con il nemico, dallo scambiare i punti di vista dei personaggi, ai vari tristi scenari dei nemici o alle subquest che ruotano tutte sull tragico esistenzialismo umano, conosciamo cosi robot che cercano la pace, l'amore, la conoscenza, la forza, la velocità, la famiglia, un Dio per poter dare un senso alla loro triste esistenza, esseri distrutti dal senso di colpa e straziati da un dolore che li spinge al suicidio alla perdita del Falso Senso della vita che si sono dati, e mi ha colpito la quest dove bisogna difendere a fatica una parata di robot pacifisti pazzi che si lanciano contro il nemico o bella anche la toccante storia del Regno della foresta e del suo re da proteggere, in piu si gioca anche con la meta-narrativa dando un profondo senso al Salvataggio di gioco e creando cosi piu valore alla memoria come simbolo di identità da non perdere. Ma non tutto è perfetto, dispiace soprattutto  che è un altro di quegli action game che furbamente Ricicliano le ambientazioni, infatti all inizio le ho amate tutte ma dopo averle viste decine di volte ho iniziato quasi ad odiarle, il gioco ti costringe a passare attraverso gli stessi ambienti piu e piu volte fino alla nausea e questo mi ha irritato molto, sopratutto perché si rovina il ritmo della storia e delle varie sub-quest che per quanto scritte bene finiscono cosi per essere estenuanti fetch quest da fattorino dove si deve andare avanti ed indietro piu volte dal punto A al punto B in aree gia visitate, nella seconda e terza parte della storia arriva la monotonia e diventa evidente che il gioco aveva bisogno di piu ambientazioni originali. Detto questo resta buono, piacevole e sorprende per come sembra non voler finire mai anche dopo i titoli di coda, poi ho apprezzato molto come i trofei per il platino si possono benissimo comprare, basta avere il Denaro necessario, infatti trofei e denaro sono solo altri simboli senza senso della vuota esistenza umana.

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