5 marzo 2018

Antiporno

Recensione Film
Anno: 2016
Regia: Sion Sono
Genere: Arthouse, Psicologico
★★ 😕

Giovane Ragazza ribelle si rifugia nella pornografia per vincere le sue insicurezze e trubamenti interiori. Un Psichedelico e surreale Arthouse Kitsch che con passione strumentalizza in modo sterile il mondo della pornografia giapponese riuscendo a dire tutto senza dire veramente niente di serio o significativo. Ammetto di non essere un fan di sion sono, penso sinceramente che meriterebbe di essere preso a pesci in faccia, la sua è quella tipica e odiosa arte post-moderna che non ha nulla da dire se non elogiare con vanità se stessa in modo immaturo, arrogante e pretenzioso, qua in un tripudio di colori accesi fusi con bellissimi corpi nudi si prova a costruire e decostruire la psiche della ragazza a 360 gradi, partendo dall esuberanza sessuale della maschera si va indietro fino all suo odio per se stessa e ai vari traumi familiari, ma la voglia di "stile" si mangia ogni cosa. Lo spaccare il quarto muro e creare una meta narrativa per ribaltare i ruoli e le false sicurezze della giovane che si sente prigioniera dell'effimera libertà raggiunta sono un esempio lampante di questa odiosa arroganza, che comunque è un approccio che poteva funzionare in mano ad un regista esperto e competente ma invece il film è pieno zeppo di infiniti e pessimi dialoghi che espongono per filo e per segno ogni sensazione vissuta della giovane, cosi l'attacco al mondo del porno è senza ideali, senza voglia di dire nulla e soprattuto è palesemente ipocrita e maschilista. Visivamente non è neanche male e questa indagine psicologica della protagonista mi è piaciuta ma il tutto è un girare all infinito intorno ad un idea senza svilupparla, un ammasso di caos senza forma e la scena finale della torta è stata la prova finale della cieca idiozia di questo film.

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