Recensione Film
Anno: 2016
Regia: Sion Sono
Genere: Arthouse, Psicologico
★★ 😕
Giovane Ragazza ribelle si rifugia nella pornografia per vincere le sue
insicurezze e trubamenti interiori. Un Psichedelico e surreale Arthouse
Kitsch che con passione strumentalizza in modo sterile il mondo della
pornografia giapponese riuscendo a dire tutto senza dire veramente
niente di serio o significativo. Ammetto di non essere un fan di sion
sono, penso sinceramente che meriterebbe di essere preso a pesci in
faccia, la sua è quella tipica e odiosa arte post-moderna che non ha
nulla da dire se non elogiare con vanità se stessa in modo immaturo,
arrogante e pretenzioso, qua in un tripudio di colori accesi fusi con
bellissimi corpi nudi si prova a costruire e decostruire la psiche della
ragazza a 360 gradi, partendo dall esuberanza sessuale della maschera si
va indietro fino all suo odio per se stessa e ai vari traumi familiari,
ma la voglia di "stile" si mangia ogni cosa. Lo spaccare il quarto muro
e creare una meta narrativa per ribaltare i ruoli e le false sicurezze
della giovane che si sente prigioniera dell'effimera libertà raggiunta
sono un esempio lampante di questa odiosa arroganza, che comunque è un
approccio che poteva funzionare in mano ad un regista esperto e
competente ma invece il film è pieno zeppo di infiniti e pessimi
dialoghi che espongono per filo e per segno ogni sensazione vissuta
della giovane, cosi l'attacco al mondo del porno è senza ideali, senza
voglia di dire nulla e soprattuto è palesemente ipocrita e maschilista.
Visivamente non è neanche male e questa indagine psicologica della
protagonista mi è piaciuta ma il tutto è un girare all infinito intorno
ad un idea senza svilupparla, un ammasso di caos senza forma e la scena
finale della torta è stata la prova finale della cieca idiozia di questo
film.
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