26 novembre 2017

Borg vs McEnroe

Recensione Film
Anno: 2017
Regia: Janus Metz Pedersen
Genmere: Dramma, sportivo
★★★ 😌

Negli anni 80 Il campione di tennis Björn Borg deve riuscire a mantenere il titolo di campione affrontando a Wimbledon il rivale McEnroe. Un dramma sportivo che scava nelle differenze caratteriali dei due protagonisti creando un classico specchio riflesso dualistico, il bello e il brutto, il ghiaccio e il fuoco, l'europeo e l'americano, il cy-borg calcolatore metodico contro l'arrogante e ambizioso. Piu che parlare di tennis si cerca quindi di entrare nella psicologia agonistica e nel scavare romanticamente nel grande conflitto interiore dei due personaggi, il tennis è uno sport individuale che richiede una concentrazione enorme e la pressione per dominare la rabbia interiore viene trasmessa bene allo spettatore con anche un interessante sound design fatto di battiti e ticchettii. Fin da subito quindi Non si vede l'ora di vedere il due gladiatori combattere ma il film si prende davvero troppo sul serio, i due protagonisti sono imbronciati per tutto il film e diventa difficile riuscire a costruire un empatia sincera, ho visto film di guerra e Drammi sull lutto molto piu leggeri di questo, l'approccio troppo serio fin da subito finisce per appesantire quella che è una semplice partita di tennis gonfiata dalla stampa dell epoca, poi il montaggio usa dei salti e skip di continuty che sottolineano la tensione dei personaggi ma alla lunga questi salti di montaggio diventano fastidiosi e confusionari, specie nella partita finale che ho trovato girata malissimo, un caos di montaggio fatto di primi piani, telecronaca invadente, campo, controcampo, odiosi slowmo, Risultato in scritte grosse sparato in faccia e il tutto cerca male di elevare la tensione esagerandola con pessima esposizione (1 a 1! 2 a 2! ommioddio! stanno pareggiando!) ma in realtà la poca chiarezza visuale della partita stempera la vera sfida sul campo, è incredibile come un film sul tennis mostra davvero poco tennis effettivo, sono sempre tagli velocissimi quasi si vergognasse di mostrare la pallina volare sul campo. Nel complesso è comunque un film solido, fotografato e recitato bene, anche Shia LaBeouf se la cava, ma questa serietà poco umana e il suo montaggio caotico mi hanno reso difficile aprezzare la sfida sul lato emotivo, un qualcosa che un Rush qualunque o il piu becero dei rocky riuscivano a fare con una naturalezza impressionante.

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