28 novembre 2017

Valerian e La Città dei Mille Pianeti

Recensione Film
Anno: 2017
Regia: Luc Besson
Genere: Sci-Fi, Avventura, Azione
★★★ 😳

Due agenti spaziali di una città utopica finiscono in una serie di caotiche avventure risolvendo anche una crisi politica. Tratto da un fumetto francese Besson ci presenta una coloratissima giostra sci-fi per ragazzi che spruzza un energia digitale che richiama molto gli ultimi film di Lucas e Cameron, Il messaggio presentato è chiaramente progressista con temi che toccano il multiculturalismo, la (s)fiducia tra i popoli e il fare i conti con gli errori del passato imperialista, infatti parte molto bene con una scena introduttiva pazzesca dove sotto le note di Bowie vediamo un umorismo che si fonde bene con il messaggio di fratellanza universale. Ma è un peccato che questo tema centrale di vincere la sfiducia perde forza in una storia confusa piena di scenette casuali e intrecciato ad una poco credibile relazione Sentimentale tra i due protagonisti, la colpa è di certo degli attori INCAPACI di mostrare chimica e sentimento ma c'è anche una regia troppo preoccupata ad impressionare in modo effimero piu che a creare Emozioni che restano. Spesso l'eccesso di stile porta ad una saturazione dell immagine e si rimane soffocati dai troppi elementi sullo schermo di cui si fa fatica a capirci qualcosa, e nonostante siano passati anni dai prequel di Lucas, l'ibrido Digitale/Reale continua a non impressionarmi, odio l'evidente e piatto distacco che si percepisce tra i due mondi (anche meta-citato furbamente nella scena del mercato) e non capisco perché diavolo si ostinano ad utilizzare attori in carne ed ossa per questi virtuosi film in CG visto che la tecnologia non è ancora all altezza per fondere con successo reale e digitale. C'è poi una sceneggiatura confusa e spezzettata in mini avventure dove i protagonisti non hanno una chiara motivazione, le situazioni sembrano scollegate tra loro e i personaggi secondari oscillano tra l'amabile (Bob il barbuto o gli androgini aborigeni albini) e l'odioso (le tre scimmiette aliene) con un esposizione sparata a caso ripetendo anche l'intero prologo a venti minuti dalla fine, Cè poi la lapdance di Rihanna che è forse la scena peggiore dell intero film, pura spazzatura nonostante poi il suo personaggio riesce a redimersi, oppure la tensione finale mi è piaciuta, Clive Owen sembrava una macchietta ma ecco poi ti spara un primissimo piano ad effetto che dice fiero che morirebbe piuttosto che ammettere la vergogna, e il film è tutto cosi, elementi interessanti e divertenti mischiati con cose buttate un po' a caso sperando che qualcosa funzioni. Risulta quindi un avventura piena di difetti ma aprezzo lo sforzo e la voglia di osare, razze, costumi, immagini, la ribelle esplosione artistica è piuttosto evidente e sono certo che molti elementi presentati sarebbero impensabili in una produzione americana, ma ti prego caro Luc, per carità scegli degli attori migliori la prossima volta che vuoi buttare dalla finestra duecento milioni di dollari.

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