Recensione Film
Anno: 1962
Regia: Akira Kurosawa (+)
Genere: Thriller, Chambara
★★★★ 😏
Il Grande (immenso?) Toshiro Mifune è un saggio Ronin che aiuta una
banda di samurai a salvare il loro padrone. Un thriller Jidaigeki dove
Ritroviamo il classico stile di Kurosawa, regia solida che non butta un
primo piano e dove tutto fluisce come acqua in larghe Inquadratue di
gruppo che mostrano i giovani samurai ruotare come satelliti intorno a
Mifune elevandolo a figura mitica da ammirare. Infatti Attraverso il
protagonista Il film elogia la virtù della Ragione criticando il
desiderio di sangue degli sciocchi samurai inesperti, e di conseguenza
per transizione si criticano anche i desideri e le aspettative di
violenza dello spettatore. Mifune è la Potenza della Saggezza,
rappresenta quasi lo spirito del buonsenso e piu volte critica
aspramente i giovani, li invita alla calma, al riflettere, rimarca che
solo attraverso la strategia e l'attesa si può riuscire ad avere
successo evitando un inutile spargimento di sangue, diventa un attacco
mirato allo stupido Onore del Guerriero, Si attacca quella cultura della
violenza, dell attaccare senza riflettere, del sacrificio e del Sangue
che richiama altro Sangue, e dopo una lunga partita a scacchi arriva
l'ottimo finale, il tempo si congela in attimi che sembrano eterni, la
Pressione aumenta e quando il tempo torna a Fluire tutto esplode in un
esagerazione che enfatizza la gravità di una morte, tutti esultiamo
tranne Mifune che irritato ci prende a schiaffi e ci ricorda che non
abbiamo capito niente del valore della vita umana e dei pericoli dell
cosidetto eroismo.
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