Recensione Film
Anno: 2024
Regia: Damien Leone
Genere: Slasher, Horror
★★ 😧
Lo spietato clown assassino Art resuscita e torna a Natale ad amazzare la gente in modo brutale. Terzo capitolo della saga che punta a dissacrare le feste natalizie con litri di sangue e violenza eseguita con grandissimi effetti speciali, un personaggio che oramai raggiunge l'olimpo delle icone horror e continua a funzionare bene la sua crudeltà satanica, ed è folle come il suo corpo decapitato si rialza, va in metro con la testa di un'altro e si ricongiunge alla nuova testa appena nata o cattivissimo tutto l'incontro nel bar con il tipo vestito da babbo natale che cercava di essere gentile, mi piace anche il ritorno del personaggio di Sienna che soffre di visioni e traumi e con la corona di spine raggiunge a tutti gli effetti il ruolo di figura cristologica. Ma questa volta la storia finisce per essere inconcludente e non mi ha soddisfatto, il film è una serie di vignette separate tra loro e manca di ritmo e una vera coesione, capisco che la violenza estrema è il marchio di fabbrica di questo franchise ma conta anche come viene presentata e arrivati al terzo capitolo non riesco piu ad ammirare la coraggiosa e irriverente novità e raggiunge ormai solo il cattivo gusto, tutto è estenuante da guardare, sembra del sadismo pornografico piuttosto disgustoso che disperato cerca di strappare un emozione ad un pubblico moderno sempre piu affamato di violenza, in questo film piu di un momento esagera e supera il limite dell'accettabile, addirittura viene da chiedersi se è legale mostrare questo tipo di violenza estrema dove i corpi vengono dissacrati e violati e da fastidio come l'umorismo macabro costringe lo spettatore ad essere complice di questi atti contro il valore della vita umana. A bilanciare tutto questo orrore c'è solo la povera anima buona della protagonista ma anche lei è messa in disparte e non riesce a reagire come dovrebbe, avrei perdonato questa violenza se nel finale Art veniva punito e ripagato con la sua stessa cattiveria e finiva anche lui nel tritacarne violento e sadico fino a soffrire come un cane ma invece è la gallina dalle uova d'oro e non si può toccare, riceve solo una noiosa spadata e in modo deludente si rimanda lo scontro ai futuri sequel, cosi nell insieme ammiro molto l'idea del franchise, Art si riconferma una delle poche icone del cinema moderno e il tema del Natale di sangue è usato bene ma questo terzo capitolo cede fin troppo al sadismo malato da torture porn per meritare di essere ricordato.
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