2 ottobre 2025

Repulsione

Recensione Film
Anno: 1965
Regia: Roman Polanski
Genere: Dramma, Psicologico

★★★★ 😢

Ragazza triste si isola in casa e vive un inferno mentale mentre la sorella parte in vacanza. Dramma psicologico che descrive un gigantesco trauma represso che non riesce ad uscire, la ragazza è chiusa in se stessa, nei suoi problemi e nella sua mente rifiutando qualsiasi contatto con l'esterno e questo la rende sempre piu Apatica, fin dalla prima immagine che si concentra su i suoi occhi e il suo sguardo perso c'è un chiaro distacco con la realtà e lei vive nel suo mondo tormentato. Un rifiuto dedicato in particolare all genere maschile e alla sessualità che vive con fastidio, il film attraverso incubi e apparizioni suggerisce piu volte il triste spettro di abusi da parte del padre, ma non c'è una chiara spiegazione a questo malessere e resta da ammirare il coraggio di sviluppare negli anni 60 il tema della depressione e della malattia mentale in questo modo. Ed è un film registicamente perfetto tutto concettuale con pochi dialoghi e tanti rumori sensoriali, mi piacciono i campanelli, gli allarmi, i suoni del telefono, le risate fuori dalla finestra o il tichettio degli orologi, simbolico ed inquietante è quel povero coniglio che marcisce, belle le patate che fanno le radici, ottimo come la casa diventa un riflesso fisico della sua mente e appaiono crepe nei muri fino a mani e braccia che vogliono catturarla e toccarla, interessante la scena d'apertura con lei che sembra piangere al capezzale di una madre morta per poi diventare una cliente in un salone di bellezza, bello il riflesso deformato del suo volto dentro una pentola, colpisce uno jumpscare allo specchio, Catherine Deneuve regge bene la parte e la sua candida bellezza va in contrasto con il caos che costruisce intorno, Polanski gioca con l'erotismo mostrandola in vestaglia provocante ma poi sfociando nel sangue sottolinea quanto sia sbagliato vederla come oggetto del desiderio. Il ritmo è piuttosto lento e la caduta nella follia è ormai un genere abbastanza abusato ma resta interessante ancora oggi come l'intera struttura del film vuole metterti in prima persona nella tragedia che sta vivendo la ragazza, spiega che ha bisogno di aiuto e costruisce empatia per lei senza giudicare, quando nel finale entrano tutti i vicini a curiosare in modo morboso è bello come la camera si muove nella stanza e ricerca la fotografia dell infanzia dove forse tutto questo dolore ha avuto inizio.

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