Recensione Film
Anno: 2024
Regia: Wes Anderson
Genere: Commedia Teatrale
★★★ 😇
Antologia di corti dove Roald Dahl presenta quattro sue storie. Un Wes Anderson ancora piu teatrale del solito dove gli attori si muovono su un meta-palcoscenico e in effettive scenografie teatrali con bellissime e fascinose transizioni e cambi di scena da ammirare, fa sorridere come il cast viene riutilizzato nei vari corti e convincono Benedict Cumberbatch, Ralph Fiennes, Ben Kingsley e Rupert Friend, le storie sono abbastanza strane da risultare interessanti e i fan del regista ritroveranno il suo classico stile ben riconoscibile. Il corto principale di Henry Sugar è quello tecnicamente piu elaborato ma per assurdo secondo me è il piu debole, parla sostanzialmente di un percorso verso l'altruismo di un filantropo con una storia assurda che mostra un percorso di meditazione mistico lungo una vita che permette di vedere bendati, la storia del Cigno è piu cupa e parla di un ragazzo preso di mira dai bulli rischiando piu volte di morire, il cacciatore di ratti è piuttosto stramba con ratti invisibili e in stopmotion e diventa sempre piu horror lasciando il dubbio su cosa diavolo c'era in quel pagliaio e Poison/Veleno è il corto che mi è piaciuto di piu per come parte con l'idea tragicomica di un tizio immobilizzato dalla paura per colpa di un serpente e disperato chiede aiuto senza poter urlare ma alla fine questo serpente si rivela un qualcosa di molto piu profondo, psicologico ed esistenziale. Il problema di questa antologia resta lo stesso degli ultimi prodotti di Anderson che risultano fin troppo degli esercizi di stile, qua poi oltre all approccio iper-teatrale si aggiunge il fatto che i personaggi narrano la storia anche parlando in terza persona di se stessi, qualcosa di folle e confuso che spacca totalmente il linguaggio cinematografico che dovrebbe essere di base un mezzo audiovisivo, è chiaro che l'idea è quella di dare al pubblico il senso di stare leggendo i racconti in tempo reale ma facendo cosi i personaggi parlano in modo troppo veloce e robotico e comunque il narratore dovrebbe essere esterno alla narrazione e non capisco perchè diavolo far narrare le storie ai protagonisti creando un mega pastrocchio narrativo. Alla fine il pacchetto di storie è carino ma è decisamente un Wes Anderson minore che gioca e sperimenta con il suo stile senza eccellere mai veramente e penso che con qualche episodio in piu avrebbe funzionato meglio come una piccola serie televisiva.

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