Recensione Film
Anno: 2024
Regia: Alex Garland
Genere: Dramma, Guerra
★★★ 😖
Giornalisti partono per fotografare il presidente attraversando degli Stati Uniti distrutti da una nuova guerra civile. Dramma distopico che da vita alle ansie degli americani divisi dalle tensioni politiche moderne e trasforma il ricco paese in uno dei tanti rovinati dalla guerra, e il film elogia bene il ruolo dei giornalisti che per quanto folle e pericoloso serve per testimoniare e rendere reali gli eventi per il resto del mondo cosi seppur sono impauriti e scossi dalle violenze la loro presenza neutrale documenta e registra l'orrore che accade. Tutto parte bene e il tema della fotografia è al centro della storia quindi visivamente è molto bello e mi piace come di colpo vengono mostrate le ottime foto che vengono fatte quasi a dividere la cruda realtà con l'artistica rappresentazione, colpiscono i flash delle atrocità che ha visto la protagonista nelle guerre del passato con gente trucidata e bruciata viva, mi piace la violenza con un sangue molto scuro e reale, belle le fosse comuni piene di cadaveri, memorabile la tensione davanti a Jesse Plemons o il magico momento della foresta incendiata piena di particelle e scintille. Un peccato che la storia invece non convince allo stesso modo e la protagonista interpretata da Kirsten Dunst si comporta in modo sempre piu strano ed è fin troppo forzato il percorso di crescita della giovane allieva giornalista che impara a diventare piu cinica, non mi piace come il dramma viene spesso rotto dalla regia e non si sottolinea davvero quanto stanno rischiando i giornalisti ad attraversare questo paese che appare sempre fin troppo desertico e da post apocalisse, troppo facile mostrare i bifolchi cattivi e non c'è alcuna vera voglia di spiegare le divisioni e le motivazioni delle due fazioni, brutte le musichette in sottofondo per fare stile, mi ha fatto schifo la scena dove cambiano posizione nelle auto in corsa come fossero ubriachi con un tipo infantile che fa troppo lo scemo per essere in un paese in guerra, e il finale delude molto per come sa di finto e con tutte quelle sparatorie punta troppo allo spettacolo d'azione bang-bang piu che al triste dramma di una democrazia che sta morendo. Nell insieme funziona l'elogio all importante e storico ruolo dei giornalisti ma è un peccato che mi piacciono piu le immagini che quello che accade, questo è un conflitto fin troppo immaturo per essere davvero credibile, la sceneggiatura gioca sull superficiale brivido del momento e manca di vera profondità da trasmettere.
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