Recensione Film
Anno: 2017
Regia: Shinichiro Ueda
Genere: Commedia, Horror, Meta
★★★ 😑
Regista riprende film sugli zombie ma le cose vanno molto male. Leggera commedia giapponese che ruota sull fascino della pianosequenza offrendo prima un grezzo film improvvisato pieno di limiti e difetti per poi mostrarti con ironia il perché accadevano questi difetti aprendo la prospettiva allo spettatore su quanto complesso sia il lavoro dietro la macchina da presa in un simpatico triplo gioco Meta-narrativo. Per questo è un film per chi ama il cinema e fa ridere il regista spietato ed esuberante che grida "actionn!" anche davanti alla morte, gli zombie che si muovono in modo assurdo, interessanti sono i movimenti di camera senza tagli, come l'improvvisazione porta i dialoghi verso le stupidate, il modo con cui viene eseguito il sangue e la violenza off-screen, le assurde pause e ripetizioni per allungare il brodo e fantastico è il movimento di gru finale che alza la telecamera. Ma per quanto sia caruccio e simpatico è un po' una mezza strunzata e gia dopo venti minuti mi ero rotto le balle, la ragazza che urla in continuazione in modo falso e forzato è insopportabile e non aiuta che il tema della storia sia proprio la ricerca di mostrare vere emozioni, poi quando inizia la seconda parte mi mancava l'energia vitale della prima, la storia si guarda l'ombelico in modo autoreferenziale e diventa fin troppo lo standard giapponese e gli elementi comici sono davvero banali e si affidano su cose generiche come l'attore famoso che fa il divo, la figlia e moglie esuberanti, il solito ubriacone o un tipo scemo che ha la diarrea. Nel complesso a parte qualche sorriso non mi ha fatto impazzire ma è un film simpatico che funziona da lettera d'amore al cinema per come ti fa pensare a quello che accade dietro alla macchina da presa.
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