Recensione Film
Anno: 1984
Regia: John G. Avildsen
Genere: di Formazione, per Ragazzi
★★★ 😏
Ragazzo si trasferisce in California e segue gli insegnamenti di un saggio maestro per battere dei bulli esperti di karate. Super Cult degli anni 80 che nella sua semplicità è riuscito ad entrare nel cuore di tutti i giovani che lo hanno visto all epoca, ed è praticamente un Rocky per ragazzi tanto che prende lo stesso regista e ci mette un simpatico maestro asiatico che ricorda molto lo Yoda dell'Impero colpisce Ancora. Mi piace il viaggio iniziale dalla grigia città alla verde California, interessante che lui è affezionato alla sua bicicletta mentre gli altri hanno le moto segnando il divario di classe, tutte le scene con la madre hanno grande spessore ed è bello come lei cerca di essere sempre esuberante nonostante sia una madre sola, come si preoccupa per l'occhio nero e che va a prenderlo all appuntamento facendo figuraccia perchè non parte la macchina e devono spingerla davanti ai genitori ricchi di lei, e il rapporto amoroso con la ragazza è molto smielato con tante scene di coppia ripetitive dove si fanno gli occhi dolci ma funziona che si piacciono fin da subito e il conflitto è esterno e nasce dall vincere la violenza dell suo ex ragazzo e la paura del protagonista di essere bullizzato continuamente. C'è poi il rapporto centrale con il maestro Miyagi che è assolutamente incredibile e scalda il cuore, amo come tiene cura ai suoi bonsai, fa ridere che prova a catturare le mosche con le bacchette, come riesce ad essere gentile ma anche subdolo e proprio per questo il momento del "passa la cera e togli la cera" è iconico perchè è un addestramento che fa lavorare il protagonista simboleggiando i primi lavori che compiono i giovani cosi l'impegno per migliorarsi non è solo un lavoro egoistico ma anche sociale, e mi piace tantissimo quando il protagonista crede di essere stato sfruttato ma arriva la rivelazione che ogni lavoro è stato importante per imparare delle tecniche di difesa e vengono i brividi quando Miyagi urla lanciandogli addosso i pugni e lui incredibilmente riesce a pararli tutti. Sul lato tecnico è di certo un film modesto e non ha una grande regia ma qualche piccolo momento è visivamente interessante come il fatto che alla festa di halloween veste come una tenda che lo avvolge perchè ha paura mentre gli antagonisti sono scheletri demoniaci, pieno di tensione è l'incontro al dojo con i due maestri che trovano un'accordo e mi piace l'allenamento sulla spiaggia con un mare che appare dorato e amo il caldo lensflare del sole quando si addestra a tirare i pugni, il cast poi è eccellente, Ralph Macchio e Pat Morita funzionano ma anche il Johnny Lawrence di William Zabka è un ottimo rivale e Martin Kove è un grande maestro spietato. Certo forse di vero karate non c'è niente e per assurdo gli antagonisti appaiono piu esperti, le lezioncine di Miyagi sono filosofia astratta new age, la trama piu che semplice è proprio banale, il fregare le mani magicamente per far passare il dolore stona con il realismo presentato e il finale arriva molto frettoloso e insoddisfacente dove tutto viene chiuso in fretta e furia. Ma karate kid funziona nonostante questi problemi, cattura i giovanissimi senza effetti speciali, fantascienza o strani mostri, il torneo finale diverte e la storia di formazione offre anche un momento davvero toccante quando il maestro ubriaco ripensa alla moglie incinta morta e Daniel capendo il suo dolore si inchina con rispetto.
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