Recensione Film
Anno: 2022
Regia: Steven Spielberg (+)
Genere: Autobiografico, di formazione
★★★ 😖
Ragazzo scopre la passione per il cinema e cresce viaggiando per l'America con qualche problema in famiglia. Film Autobiografico di Steven Spielberg che parla di se stesso e delle sue origini ma sopratutto parla di come il cinema è una grande bugia, una magica illusione che altera e maschera la realtà per costruire favole che affascinano e plasmano il pubblico, e dal punto di vista registico è piuttosto buono, Spielberg è un maestro esperto e colpisce la calda atmosfera in famiglia, molto bello all inizio come il bambino viene colpito e totalmente affascinato dall incidente del treno e cerca di riprodurlo con i trenini, bellissima e significativa l'inquadratura del ragazzino che ha la proiezione nell palmo delle sue mani, pieni di cuore i momenti accompagnati da note di pianoforte, toccante la scena in campeggio con la madre che balla in modo disperato e sensuale, nostalgici i filmini con il super 8, sorprende il cameo di David Lynch, simpatici i film amatoriali con i coetanei e strappa qualche risata la scena di una ragazza piena di immagini di Gesù. Il tutto è anche un'auto celebrazione della sua carriera e per chi ha l'occhio attento noterà che il film è pieno zeppo di citazioni e omaggi alle sue passate opere, dalla scimmietta di indiana jones a il tornado della guerra dei mondi, ma al centro della storia c'è anche la crisi dei suoi genitori e Spielberg si focalizza sul rapporto con la madre che è una figura complessa per come appare buona, confusa, disperata, sola e triste, sentimenti difficili che il giovane regista fatica a tirare fuori e sublima nelle sue opere come mostrato nell filmino privato o nella scena del soldato. Insomma tecnicamente non gli si può dire niente ma nel complesso mi è apparso piuttosto generico e dimenticabile, i film autobiografici per non diventare solo vuote, vanitose e ruffiane autocelebrazioni di chi ha avuto enorme successo dovrebbero mettere a nudo i personaggi e mostrare tutti difetti e le parti piu scomode del loro carattere, i grandi come Fellini, Truffaut, Bergman ci sono riusciti creando storie veramente intime e memorabili, mentre questo film resta comunque in superfice e sembra molto finto, non ha davvero il coraggio di mettersi a nudo anzi si spersonalizza e rifiuta di parlare davvero del protagonista, ma anche come leggera storia di formazione non mi ha convinto del tutto per come salta dal melodramma piu pesante e noioso ad una simpatica leggerezza comica interessante come il grande incontro della scena finale.
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