14 dicembre 2022

TÁR

Recensione Film
Anno: 2022
Regia: Todd Field
Genere: Dramma

★★★ 😫💤

Per colpa del suo carattere forte e fiero una direttrice di Orchestra vive problemi sempre piu grandi. Lento e pacato dramma che scava nelle sensazioni intime della protagonista attaccando i suoi difetti ma anche la Cancel Culture che è pronta a puntare il dito, censurare e omologare tutti, il film visivamente stupendo con un ottima fotografia ricercata, corridoi da attraversare, tanti campi lunghi e ambientazioni aperte per mostrare la solitudine emotiva di una donna guerriera che ogni giorno deve combattere per raggiungere e mantenere la vetta, poi Cate Blanchett è molto brava a mostrare la fierezza e l'orgoglio ma anche il lato piu fragile di una donna che fatica a tenere in piedi l'aspetto di una leader forte e sicura. Mi Sono piaciuti alcuni momenti come un'articolata scena dove umilia uno studente che si rifiuta di apprezzare Bach per ideologia, una dove sbrocca davanti a tutti ma anche quelli piu onirici dove sente delle urla in lontananza o vede un pauroso cane ma tristemente nell insieme il film non mi ha fatto impazzire, il ritmo è a livelli soporiferi atroci ed è una noia boia, la bella fotografia e la sotigliezza di alcuni momenti non bastano a salvare un film noiosissimo, non c'è mordente, non c'è energia, ti fai due palle cosi di continuo e questa lenta drammatica esplorazione di una sofferenza interiore arriva annacquata e pretestuosa, sopratutto non capisco la premessa, qual è davvero il crimine della protagonista? perché deve soffrire? il favoritismo è inevitabile e visto il suo lavoro l'arroganza per me è giustificata, e poi va bene criticare la Cancel Culture ma farlo attraverso una donna forte è un attacco molto finto e ruffiano e visti i tempi sono sicuro non ci sarebbe la stessa empatia per il protagonista se fosse un uomo. Nel complesso è tecnicamente molto buono, un intima esplorazione di un personaggio che vive sempre piu un inferno interiore ma è anche una grandissima rottura di coglioni, noia, noia, noia, oh che bella fotografia! e poi ancora noia noia.

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