Recensione Film
Anno: 2022
Regia: Parker Finn
Genere: Horror
★★ 😒
Psichiatra assiste ad un violento trauma e inizia ad avere visioni spaventose che la fanno diventare sempre piu paranoica. Horror che partiva secondo me davvero bene e mi aveva convinto grazie ad una pacata regia piena di pianosequenze, atmosfera asettica, transizioni ricercate e un sound design teso e profondo, ma sopratutto mi piaceva la semplice idea della risata malvagia come iconico antagonista dai mille volti che funzionava meglio delle solite abusate maschere viste in tutti i modi possibili, peccato che poi il film non ha alcuna idea di come sviluppare la cosa, ma davvero nessuna, e cosi si affida a tutti i cliché possibili e immaginabili degli horror dai jumpscare visivi e sonori dove si abbassa l'audio per poi alzarlo in modo subdolo, ci sono le visioni e i sogni lucidi dove tutto può accadere "tanto era solo un sogno" e ad un certo punto la protagonista si mette pure a fare "l'indagine" sulle vittime precedenti che serve di solito per fare lo spiegone delle regole ma qua non serve assolutamente a nulla se non ad annoiare e allungare inutilmente il brodo. Non mi piace che la protagonista cade troppo velocemente nella follia nonostante sia una psichiatra, quella cosa dello strappare la faccia e l'intero finale è inutilmente esagerato e non aiuta che il film ha questa falsa pretesa di essere un sofisticato horror psicologico dove la protagonista esplora fisicamente il trauma della madre ma questa presunta serietà va in contrasto con le troppe stupidate cliché, cosi il tutto diventa involontariamente comico e quello che ride davvero finisce per essere lo spettatore. Insomma è solo una gigantesca puttanata che spreca alcuni buoni momenti di regia per giocare in modo volgare con degli effimeri spaventi.
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