Recensione Film
Anno: 1981
Regia: John Boorman
Genere: Fantasy, Medievale, Dramma
★★★★ 😮
Film che narra la leggenda del famoso Re Artù. Un Fantasy medievale pieno di Cavalieri in armatura scintillante che parla di forza, Virtù e un Regno diviso da unire attraverso la giustizia e il cuore puro ma dietro le azioni degli uomini ci sono anche arroganza, lussuria, peccato, passione e tradimento e ancora piu delle gesta eroiche cavalleresche è bello vedere l'oscurità e la tragedia dietro questa storia, si mostrano le inquietanti origini del Artù nato da un Inganno sessuale e poi strappato alla madre, l'adulterio di Ginevra che spacca il regno, L'avidità di Morgana che partorisce un mostro dorato o la folle ricerca dell impossibile reliquia cristiana che porta alla morte molti cavalieri. Il tutto è presentato in modo teatrale con una recitazione non proprio perfetta, l'approccio narrativo è distaccato con una narrazione quasi antologica e cosi si fatica ad immedesimarsi sia in Merlino che in Artù, la ricerca del Graal ha delle immagini oniriche che mi hanno un po' annoiato e poi il ritmo va molto veloce e fa spesso salti di Anni senza ben presentare e visualizzare quanto tempo è passato ma comunque nei suoi limiti il film funziona molto bene a narrare una epica leggenda per approsimazioni, Amo questa versione di Merlino che riesce ad essere Folle e Saggio senza strafare, ed è bello che nonostante conosca gli eventi futuri si sorprende piu volte nel vederli accadere, la mano della dama del lago che esce fuori dall acqua è iconica, mi esalto sempre quando parte la Carmina Burana di Carl Orff, mi piace la crescita di Artù e come riesce a vincere le divisioni del regno in una magistrale scena in acqua dove consegna la leggendaria spada in un atto di fiducia o quando capisce i suoi errori di arroganza dopo aver spaccato la spada, bello il tormento silenzioso di Lancillotto per il suo amore impossibile che lo costringe letteralmente a battersi contro la sua armatura, Mordred è odioso al punto giusto e Il sole rosso finale all orizzonte è quel tocco teatrale che rende tutta la scena finale ancora piu eterea e magica. Nel Complesso ha molti limiti di regia con i suoi grossi salti e approssimazioni ma riesce comunque a raccontare una magica ed epica Favola di Cavalleria e Tragedia.
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