Recensione Film
Anno: 2020
Regia: Chloé Zhao
Genere: Dramma, on-the-road
★★★ 😫
Per colpa della crisi economica una donna anziana perde il lavoro e parte in viaggio spirituale per l'america. Un sentito intimo dramma on the road dalla forte impronta socialista, ecco cosi i temi del lavoro e la malattia, la tragicità dell essere vecchi ma costretti a fare lavori part-time, l'aiutarsi nelle comunità , i vari lutti, tutto descrive un limbo emotivo ed economico dove si soffre in silenzio, continuando a muoversi e andare avanti, come trascinati dal fiume della vita in attesa dell inevitabile fine. E per descrivere questo movimento inesorabile la camera segue sempre la brava Frances McDormand che con il suo aspetto mascolino e vissuto riesce a trasmettere il suo interiorizzato dolore e questa infinita solitudine, rinchiusa nel suo piccolo furgone fatto di ricordi viaggia, pensa, si confronta e riflette con chi sta come lei sotto belle note di pianoforte e emozionanti panoramiche naturali, e anche gli altri attori secondari incontrati lungo la strada sono molto bravi e hanno quella tipica faccia da Ex alcolizzati senzatetto, trasmettendo quella brutta grezza realtà di chi ha vissuto ai margini della società . Quindi è un film che è una via di mezzo tra "una storia vera" di Lynch e un film di Malick ma non cattura le vette artistiche di nessuno dei due, anzi lo stile drammatico spesso è fin troppo netto e ruffiano, da il meglio quando mostra le splendide panoramiche naturali e le sensazioni di serenità trasmesse degli intermezzi di pianoforte, per poi bruscamente tornare all solito noioso dramma parlato dove si spiega in primi piani forzati ogni possibile tragedia vissuta, nonostante l'approccio realista al film manca vera sottigliezza e ritmo, questo è il tipico film "da festival" che con il suo drammone costipato sulla crisi vuole a tutti i costi compiacere una certa parte di pubblico di sinistra ma in questo modo si aliena la gente normale e si svilisce il valore dei temi presentati, dopo tutto sto drammone mi sono messo a ridere quando compare la pretenziosa e ruffiana scritta finale "dedicato a chi è dovuto andarsene, ci vediamo sulla strada" con questi ritmi lenti e questa forzatura tematica lo spiritualismo e le virtù sociali da trasmettere non arrivano veramente e oltre che essere un Commovente percorso drammatico che parla dell fine-vita si avvicina anche troppo alla gigantesca rottura di coglioni.
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