Recensione Film Animato
Anno: 2011
Regia: Makoto Shinkai
Genere: Fantastico, Avventura, Dramma
Titolo JAP: Hoshi wo ou kodomo
★★★ 😐
Ragazza incontra fascinoso ragazzo ma la sua improvvisa scomparsa la porta in un altro mondo. Makoto Shinkai qua prova ad omaggiare l'eredità dei film Ghibli ma forse per colpa del suo tocco melodrammatico l'avventura fantastica di formazione non gli è riuscita proprio benissimo, è una storia macchinosa, pesante, lenta, troppo ricca di spiegoni, nozioni e idee con una presentazione inutilmente complessa, resta comunque un film visivamente splendido, ma roba pazzesca incredibile, forse per certi versi c'è troppa roba e tutto è anche fin troppo bello e luccicante, Shinkai ama mostrare il sole all orizzonte e ci saranno almeno 40 inquadrature cosi, ma poi anche stelle,aurore, primi piani di insetti, mostri, fascinose creature mitologiche, arche volanti, strane rovine, pianure sconfinate, templi, fiumi, esseri spaventosi dagli occhi rossi, è davvero un film ricchissimo di immagini. La storia parla delle difficoltà di superare la Perdita che porta a scelte sbagliate, e anche se piu volte il viaggio sembra una intreccio confusionario che si perde per strada sul finale mi sono accorto che tutto quadra nel descrivere il semplice tema centrale dell accettare gli Addii e quell'amaro senso di vuota solitudine che si riflette nella sparizione del principe, nel tenero gattino Mimi, nel padre morto e nei desideri del professore, personaggio inquietantissimo che ho odiato per tutto i film, infatti si rivela un pessimo mentore, il "povero" professore triste si ritrova in una situazione alla Vertigo e cerca di trasformare la ragazzina nella moglie morta che nel sottotesto significa che ha intenzione di abusare di lei approfittando del suoi traumi e vuoti paterni! Quindi Il professore è il vero antagonista del film e lo scappare dalle sue grinfie malate è il vero arco di crescita di questa ragazza che si sente sola, peccato che il tutto finisce con il solito volemose bene baci-abbracci e mi fa rabbia che il professore non viene punito in modo soddisfacente.
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