2 settembre 2020

Assassin Creed Odyssey

Recensione Videogioco
Anno: 2018
Studio: Ubisoft
Gameplay: Openworld, ActionRpg, Stealth

★★★ 😰

Il Discendente del famoso Re Leonida è un mercenario che parte per un lungo viaggio per salvare la sua famiglia lottando contro una setta segreta che domina l'Antica Grecia. Dopo Origins anche Odyssey continua la deriva Action/Rpg della serie ispirandosi molto a the witcher3, e devo dire dal punto di vista del gameplay questo mi è piaciuto decisamente di piu, qua puoi scegliere se essere un maschio o una femmina, le quest hanno scelte multiple interessanti ed immersive, piene di dilemmi morali e opzioni amorose, poi  si possono usare tante divertenti tecniche come Il calcio spartano per buttare la gente da un burrone, amo l'assassino a distanza, i super colpi, o addirittura c'è l'invisibilità! puoi partecipare a battaglie campali, l'arena, torna il controllo di un imbarcazione come nel quarto, insomma il gameplay non è mai stato cosi vario e libero. Ma questo assassin creed è un titolo enorme, mastodontico e per certi versi estentuante, ci sono troppe quest e il mondo di gioco è fin troppo grande, inutilmente troppo grande, e questo è un peccato perché cosi il ritmo di gioco ne risente molto, se fosse stata un esperienza piu densa poteva raggiugnere il capolavoro, cosi invece il gioco è troppo dispersivo, l'esile trama non colpisce perché sfilacciata in tre parti e vuota di significato. Insomma anche questo soffre molto della classica sindrome degli Openworld che si perdono in progressioni diluite, e dopo centinaia di ore di gioco piacevoli ma tutte uguali stavo quasi per abbandonare la speranza ma poi ho provato il primo DLC "le eredita della prima lama" e con mia grande sorpresa ho iniziato ad amare il gioco, il primo DLC salva ed eleva ai miei occhi l'intero gioco, la storia principale mi aveva molto deluso perché il viaggio per salvare la famiglia del protagonista era troppo distaccato, a noi giocatori non fregava nulla di questa gente e anche per il protagonista contavano poco visto che era cresciuto da solo, la storia del primo DLC invece funziona perché è un esperienza piu intima e personale, anche nella struttura degli antagonisti è fatto meglio con nemici da uccidere veramente caratterizzati e molto piu memorabili rispetto a quelli anonimi della storia principale (gli antagonisti del gioco base fanno davvero schifo). Il DLC insomma è per me la vera storia del gioco perché offre tutto quello che desideravo dalla narrativa di un assassin creed, è una storia personale di famiglia e vendetta, con un buon amico/mentore Assassino, con amori, figli, tragedie, empatia per gli antagonisti e ricordi nostalgici di un passato insieme, quello che succede mi ha davvero commosso come pochi giochi sono riusciti a fare e crea quell'epica familiare che tanto volevo fin dai tempi di Ezio Auditore. Il secondo DLC invece, "il destino di atlantide" punta molto su sfide di Gameplay piu impegnative in ambientazioni molto piu fantasy del normale, ti fa viaggiare per i bellissimi campi elisi o per l'oltretomba, affrontare cerbero e persino Ade, ma nonostante il fascino di parlare con delle divinità sinceramente soffre dello stesso problema della storia principale e tutto è troppo grande e dispersivo.  Nel complesso il gioco mi ha conquistato ed è pieno zeppo di piccole quest memorabili, come affrontare la sfinge, il minotauro, la medusa, le bestie sacre, passare del tempo con grande Dario, Nima, con l'amico Barnaba, Erodoto, la simpatica Febe, incontrare Ippocrate, Pitagora, Socrate, scalare le statue giganti, ho amato la quest dell Arena e il Finale del personaggio di Scuro, le citazioni a 300, all illiade o all odissea come l'incontro con Polifemo, quando apprezzo un gioco faccio tante foto e non ho mai fatto cosi tante foto che giocando a questo! Alla fine cè certamente piu quantità che qualità ma devo dire che questa direzione degli assassin creed mi piace, ci sono tanti errori di ritmo ma anche molti pregi.

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