10 luglio 2020

Da 5 Bloods

Recensione Film
Anno: 2020
Regia: Spike Lee
Genere: Dramma, Avventura, Politico
★★ 😳

Quattro ex Soldati americani tornano in Vietnam in cerca di un tesoro sepolto durante la guerra. Spike Lee offre un Avventura Politica che con la scusa dell'oro da recuperare parla delle eterne tensioni Razziali americane cercando di riunire la comunità nera e riaccendere il sopito orgoglio nero, argomento che gli sta chiaramente molto a cuore ma che non viene rafforzato nel modo giusto a causa di troppi errori narrativi, sbalzi di tono assurdi che saltano dal pesante dramma umano al super grottesco, un ritmo pesantissimo e senza mordente, una lunghezza eccessiva, fotografia piatta e una retorica razziale francamente stucchevole e ricattatoria, il mostrare di colpo e in modo forzato la foto o il filmato di questo o quel personaggio storico è carina come idea da infotainment per unire Fiction e Realtà storica ma è un idea usata male e spesso sono citazioni a caso completamente decontestualizzate dagli eventi tanto per dire " guarda qua! viva i neri yeah!!!". il cast è ampio ma la maggior parte dei personaggi è sprecata, tra tutti brilla davvero solo il Paul di Delroy Lindo, un uomo aggressivo e complessato che vota Trump, l'intero film è un cercare di attaccare, redimere e riconciliare la filosofia del suo personaggio che rappresenta quella parte di comunità antagonista ma per assurdo tifavo per lui ed è l'unico che porta un po' di brio ad un film pieno di personaggi noiosi e vuoti. Odio come sia un film che si vanta e si masturba su quanto è bravo, giusto e virtuoso solo perché cita Martin Luther king, odio il finale super retorico su chi merita i soldi, con una lettera del morto che non finisce mai, Fa ridere poi che nei flashback si utilizzano gli attori vecchi per "non confondere lo spettatore" che è una mossa patetica da regista amatoriale che non ha il coraggio di sfidare la mente dello spettatore con altri attori giovani, Insomma è un film che ha qualche sincera scena emotiva ma nel complesso finisce per essere troppo lungo, scialbo, ruffiano e arido politicamente.

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