Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Jia Zhangke
Genere: Dramma, Sentimentale
★★★★ 😢
Coppia di piccoli criminali cinesi vive l'arrivo della modernità. Un
film che attraverso la passione parla di cambiamento e di quella insana
testarda voglia di far tornare le cose come erano prima, all inizio il
villaggio dove stanno sono quattro case popolari sulle colline dove
tutti si conoscono e vent'anni dopo si è sviluppata un intera città,
cosi cambiano i rapporti di forza e anche il rapporto criminale dove
prima il piccolo boss locale era un membro integrante nella società ma
dopo diventa solo un residuo di un passato nostalgico a cui agrapparsi
in tempi di crisi. Piu di questo non voglio dire perché il film è molto
semplice in termini di storia ma molto profondo in regia, tempi lenti,
ampi respiri, camera a mano, musica diegetica, un costante uso del
sottotesto e bellissimi silenzi per descrivere incomunicabilità di un
dolore infinito, la storia del primo atto è descrittiva e serve per
mostrare la situazione di partenza e il vero incidente iniziale arriva
molto tardi ma proprio cosi lo strappo diventa doloroso e sentito,
arriva poi un secondo atto che è certamente la parte piu bella del film,
l'attrice protagonista è molto brava e siamo completamente dalla sua
parte, è un piccolo dettaglio ma amo come dopo un furto lei si mette lo
zaino al contrario mostrando visivamente tutta la sua fragilità e il
peso che si porta addosso, una sofferenza tragica che commuove ed è
chiaro che le ridicole visioni aliene simboleggiano la paura dell
cambiamento alienante. Il terzo atto invece è un po' debole perché serve
a completare il discorso sulla malata voglia umana di mantenere la
Tradizioni ma la delusione arriva troppo amara anche per lo spettatore e
sinceramente avrei preferito che il film finisse in un omicidio perché
cè un certo personaggio che odiavo tantissimo, ma anche cosi il finale
funziona per come ti crea aspettative e poi ti lascia un gigantesco
magone dentro.
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