21 febbraio 2020

The Shining

Recensione Film
Anno: 1980
Regia: Stanley Kubrick (+)
Genere: Horror, Thriller, Supernatural
★★★★★ 😁

La Violenza domestica è una delle piu grandi tragedie della civiltà umana, la famiglia dovrebbe essere il luogo piu accogliente del mondo, ma spesso dietro le piccole e strette quattro mura di casa nascono le piu grandi sofferenze e frustrazioni, e per me Shining parla principalmente di questo, dietro le puttanate dei fantasmi, del sangue, della luccicanza, del cimitero indiano e le cagate di cospirazione, c'è il gelido isolamento di un ambiente domestico tossico, l'Overlook Hotel è l'iperbola di un luogo vasto e sperduto dove si è dipendenti dal lavoro di un genitore e di un marito, dove gli altri quasi non esistono, dove i figli vagano in case vuote perduti nei traumi di un passato o un possibile futuro e dove la follia di una violenza per una parola sbagliata è sempre in attesa dietro l'angolo. Ma parlare di Shining è difficile sopratutto perché è un film piuttosto semplice nella scrittura e ridicolo nella forma, capisco bene perché a Stephen king (l'autore del libro originale) non è mai piaciuto, piu che archi narrativi e morali il film è composto da atmosfera e stile, l'esagerata interpretazione di Jack Nicholson è esilarante e senza alcun tipo di sfumature, spara a mille il personaggio e sembra spesso un cartone animato, cosi come fanno ridere i primissimi piani del bambino spaventato che recita decisamente male offrendo facce sceme e stralunate, Eppure nonostante questa esagerazione si percepisce un tono ed un atmosfera pesante e drammatica, l'esagerazione viene messa bene in contrasto con la confusionaria paura della moglie e del figlio, il sonoro e la musica in sottofondo creano molto bene un atmosfera di continua tensione, si sentono gracchia, fischia, urla, spaventi, si rimarca che dentro l'hotel, nella solitudine di una famiglia, la follia è inevitabile, eterna, non c'è alternativa oltre la fuga da questo inferno. Ed è impossibile non accorgersi di quante inquadrature geniali e memorabili possiede il film, ad ogni visione si attende con gioia il prossimo specifico momento, amo come la camera segue il bambino sul triciclo che svolta nei corridoi e come sui tappeti il rumore viene attenuato, il modello del giardino-labirinto che diventa vero in una prigione psicologica, le gemelline, l'ondata di sangue dagli ascensori, lo sguardo della moglie che scopre cosa ha scritto il marito, la simmetria del tappeto dove gioca seduto il bimbo, tutta la scena della donna nella vasca, il redrum sulla porta, il come appare il barista con nonchalance e la scena nel bagno rosso, ogni momento che potrebbe essere banale sulla carta viene arricchito da un direzione che crea intrigo e tensione, come ad esempio l'idea di inquadrare Nicholson dal basso quando è prigioniero nella dispensa, la famosa scena della porta rotta oppure il modo come Nicholson zoppica con l'ascia in mano o come la moglie tiene il coltello spaventata, sono elementi stilistici che divertono lo spettatore ma allo stesso tempo rafforzano la narrativa drammatica di un forte Conflitto in Famiglia. In Sostanza The Shining è pieno di sbavature ma resta un divertente film di culto da vedere e rivedere piu volte perché un magnifico insieme di grandi momenti.

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