25 ottobre 2019

Dolemite is my Name

Recensione Film
Anno: 2019
Regia: Craig Bewer
Genere: Commedia, Biopic
★★★ 😉

Per emergere un cantante/comico cerca il successo usando l'arma della trasgressione. Commedia BioPic che mostra l'ascesa di Rudy Ray Moore, celebrità della comunità nera americana che grazie al passaparola ha sfondato in una musica sperimentale protoRap e nel cinema Blaxploitation, e per quanto tecnicamente sia un film piuttosto medio è anche molto divertente, si sente la grande passione e voglia di avventura del personaggio, un uomo che non ama fermarsi e accettare di arrendersi, ha rischiato piu volte indebitandosi in modo folle per seguire il suo sogno di successo, e quindi l'orgoglio del singolo incarna bene il sentimento di un popolo. Cosi mi piace che il suo usare la Volgarità viene presentato non come una mossa disperata ma come un moto di orgoglio di libertà artistica, se c'è un limite un comico deve superarlo, la parolaccia non può limitare un artista e qui diventa il simbolo di un personaggio che gioca consapevolmente con il limite della morale dell epoca, tragredire perché è necessario tragredire, certo poi si potrebbe fare un discorso su come al giorno d'oggi si è sfondato troppo questo limite ma resta l'ammirazione per chi lo ha fatto per primo. Eddie Murphy torna alla grande in un interpretazione convincente, pure Wesley Snipes è a sorpresa in forma smagliante, ma direi tutto il cast costruisce bene una "crew" che si ama, e tra tette, culi e parolaccie è una commedia consigliata a tutti, il suo tono scanzonato ha molto il sapore da "Ed wood" o "The disaster artist" ma questa storia di successo personale all' americana mi ha preso di piu perché ha un grande e profondo senso sociale.

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