4 aprile 2019

Border

Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Ali Abasi
Genere: Thriller, Horror
Titolo ITA: Creature di Confine
★★★★ 😰

Donna brutta incontra uomo brutto come lei che le farà scoprire di piu su se stessa. Un Horror-thriller sentimentale che offre un realismo grezzo e doloroso sul disagio di una donna Diversa, la storia di base una volta rivelata non è poi tanto sorprendente, anzi è il solito percorso di crescita identitario fatto di sogni e disillusioni visto e rivisto decine di volte ma qua l'esecuzione è grandiosa con una regia che gioca con la tensione e l'ambiguità delle sensazioni, si offre sgradevolezza allo spettatore ma è un tipo di bruttezza affascinante, Infatti è un film molto Erotico, c'è un grande lavoro dietro al fiutare, l'annusare, l'ansimare e tutto questo raggiunge dentro di noi sensazioni primordiali e animalesche, la visione ci fa ritornare animali e si resta magicamente affascinati davanti alla conflittuale tensione sessuale dei due protagonisti perché è tensione ripugnante che ti fa sentire sporco ma che attira e intriga, e poi il disgusto ha comunque un anima pura, che cerca serenità e pace nella natura, la protagonista è un animale addomesticato che per lavoro giudica gli altri, cosi si sente il suo stato di cattività, c'è disagio e solitudine nel tornare a casa ed essere accolta da cani violenti e c'è tensione e rabbia nel fiutare il vero mostro tra la gente normale. Il film cerca di delineare che cosa sia l'Umanità e tanti sono i paralleli tematici con conflitti tra Bello/Brutto, uomo/Animale o Forma/apparenza e chiaramente il tutto ha un anima molto progressista, infatti questo conflitto con il Corpo e la propria natura è facilmente riconoscibile nei temi Lgbt ma il messaggio non diventa mai banale o facilmente ruffiano, anzi le sgradevoli divisioni restano fino alla fine dove la propria natura diventa sia una salvezza che una definitiva condanna. La recitazione è molto convincente e da ammirare perché tra protesi e grugniti bastava un niente per rendere tutto ridicolo, Il ritmo è troppo lento e non amo mai il facile simbolismo allegorico sugli animali ma comunque il film è davvero potente a livello sensoriale ed è per questo che è riuscito a rimanermi dentro anche dopo la visione (che è una cosa piuttosto rara)

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