Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Ali Abasi
Genere: Thriller, Horror
Titolo ITA: Creature di Confine
★★★★ 😰
Donna brutta incontra uomo brutto come lei che le farà scoprire di piu
su se stessa. Un Horror-thriller sentimentale che offre un realismo
grezzo e doloroso sul disagio di una donna Diversa, la storia di base
una volta rivelata non è poi tanto sorprendente, anzi è il solito
percorso di crescita identitario fatto di sogni e disillusioni visto e
rivisto decine di volte ma qua l'esecuzione è grandiosa con una regia
che gioca con la tensione e l'ambiguità delle sensazioni, si offre
sgradevolezza allo spettatore ma è un tipo di bruttezza affascinante,
Infatti è un film molto Erotico, c'è un grande lavoro dietro al fiutare,
l'annusare, l'ansimare e tutto questo raggiunge dentro di noi
sensazioni primordiali e animalesche, la visione ci fa ritornare animali
e si resta magicamente affascinati davanti alla conflittuale tensione
sessuale dei due protagonisti perché è tensione ripugnante che ti fa
sentire sporco ma che attira e intriga, e poi il disgusto ha comunque un
anima pura, che cerca serenità e pace nella natura, la protagonista è
un animale addomesticato che per lavoro giudica gli altri, cosi si sente
il suo stato di cattività, c'è disagio e solitudine nel tornare a casa
ed essere accolta da cani violenti e c'è tensione e rabbia nel fiutare
il vero mostro tra la gente normale. Il film cerca di delineare che cosa
sia l'Umanità e tanti sono i paralleli tematici con conflitti tra
Bello/Brutto, uomo/Animale o Forma/apparenza e chiaramente il tutto ha
un anima molto progressista, infatti questo conflitto con il Corpo e la
propria natura è facilmente riconoscibile nei temi Lgbt ma il messaggio
non diventa mai banale o facilmente ruffiano, anzi le sgradevoli
divisioni restano fino alla fine dove la propria natura diventa sia una
salvezza che una definitiva condanna. La recitazione è molto convincente
e da ammirare perché tra protesi e grugniti bastava un niente per
rendere tutto ridicolo, Il ritmo è troppo lento e non amo mai il facile
simbolismo allegorico sugli animali ma comunque il film è davvero
potente a livello sensoriale ed è per questo che è riuscito a rimanermi
dentro anche dopo la visione (che è una cosa piuttosto rara)
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