Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Nuri Bilge Ceylan
Genere: Dramma, Filosofico
★★ 😬
Giovane appena laureato vuole pubblicare il suo libro e pieno di
arroganza e cinismo odia tutti, specialmente suo padre. Polpettone Turco
di Tre fottute Ore che mi ha completamente fracassato i coglioni, tempi
dilatati all infinito e un infinita quantità di dialoghi logorroici
dove la gente filosofeggia in continuazione sulla cultura, economia,
l'educazione, politica, I giovani, la religione, la Turchia Etc, Etc, ma
è pura aria fritta, questi sono i tipici dialoghi spocchiosi che
volutamente alienano il pubblico per sentirsi superiori, ma non è roba
profonda, è un semplice chiacchericcio da talk show. Guardare questo
film è stata una faticaccia disumana, Mamma che palle! gia dopo la prima
ora viene voglia di impiccarsi, dio santo ci sono altre due ore da
vedere??? aiuto! si viene sommersi da troppi argomenti, troppe parole,
troppe cose buttate nel piatto ma nessuna vera idea viene davvero
esplorata, sono discorsi difficili da seguire perché manca un forte
punto di vista, un Contesto, manca una chiave di lettura, è un testo
senza contesto, invece di mostrare e far vivere un argomento attraverso
situazioni, drammi reali e condivisibili, il tutto viene continuamente
discusso in queste infinite scene di dialogo da bar, invece di mostare
quello che si vuole dire in maniera raffinata te lo spara in faccia in
modo pigro, e non dico che non si toccano temi interessanti o di valore,
di sicuro si esplorano cose importanti ma questa saturazione di
argomenti nel complesso finisce per non dire niente di valore. C'è Poi
Il fatto che il protagonista è un insopportabile arrogante che
giudica gli altri e con vanità pensa solo a se stesso, non dargli
qualità è un errore perché se lo spettatore non si immedesima con lui
allora con chi cavolo dovremmo immedesimarci? ho visto storie di serial
killer che ti danno piu empatia di questo aspirante scrittore!! e poi
non fa praticamente nulla per tutto il film! odio questi protagonisti
passivi! Qualche cosa mi è piaciuta, la fotografia è interessante, il
vento romantico, i gabbiani nello sfondo, il cavallo di troia, c'è un
bel dialogo con uno scrittore e il rapporto con il padre non è affatto
male ma il suo cercare di descrivere la crisi della gioventù
contemporanea non sembra avere una chiara forma, vuole dire tutto e il
contrario di tutto(il doppio finale è esempio lampante), e per me quando
un film vuole parlare di tutto finisce sempre per non parlare di niente.
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