3 gennaio 2019

L'albero dei Frutti Selvatici

Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Nuri Bilge Ceylan
Genere: Dramma, Filosofico
★★ 😬

Giovane appena laureato vuole pubblicare il suo libro e pieno di arroganza e cinismo odia tutti, specialmente suo padre. Polpettone Turco di Tre fottute Ore che mi ha completamente fracassato i coglioni, tempi dilatati all infinito e un infinita quantità di dialoghi logorroici dove la gente filosofeggia in continuazione sulla cultura, economia, l'educazione, politica, I giovani, la religione, la Turchia Etc, Etc, ma è pura aria fritta, questi sono i tipici dialoghi spocchiosi che volutamente alienano il pubblico per sentirsi superiori, ma non è roba profonda, è un semplice chiacchericcio da talk show. Guardare questo film è stata una faticaccia disumana, Mamma che palle! gia dopo la prima ora viene voglia di impiccarsi, dio santo ci sono altre due ore da vedere??? aiuto! si viene sommersi da troppi argomenti, troppe parole, troppe cose buttate nel piatto ma nessuna vera idea viene davvero esplorata, sono discorsi difficili da seguire perché manca un forte punto di vista, un Contesto, manca una chiave di lettura, è un testo senza contesto, invece di mostrare e far vivere un argomento attraverso situazioni, drammi reali e condivisibili, il tutto viene continuamente discusso in queste infinite scene di dialogo da bar, invece di mostare quello che si vuole dire in maniera raffinata te lo spara in faccia in modo pigro, e non dico che non si toccano temi interessanti o di valore, di sicuro si esplorano cose importanti ma questa saturazione di argomenti nel complesso finisce per non dire niente di valore. C'è Poi Il fatto che il protagonista è un insopportabile arrogante che giudica gli altri e con vanità pensa solo a se stesso, non dargli qualità è un errore perché se lo spettatore non si immedesima con lui allora con chi cavolo dovremmo immedesimarci? ho visto storie di serial killer che ti danno piu empatia di questo aspirante scrittore!! e poi non fa praticamente nulla per tutto il film! odio questi protagonisti passivi! Qualche cosa mi è piaciuta, la fotografia è interessante, il vento romantico, i gabbiani nello sfondo, il cavallo di troia, c'è un bel dialogo con uno scrittore e il rapporto con il padre non è affatto male ma il suo cercare di descrivere la crisi della gioventù contemporanea non sembra avere una chiara forma, vuole dire tutto e il contrario di tutto(il doppio finale è esempio lampante), e per me quando un film vuole parlare di tutto finisce sempre per non parlare di niente.

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