Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Lee Chang-dong
Genere: Dramma, Thriller
★★★★ 😥
Disoccupato ritrova vecchia amica ma lei poi sparisce misteriosamente.
Un film pacato, semplicissimo e complesso allo stesso tempo, è difficile
anche parlarne perché tutto appare cosi ovvio eppure niente lo è per
davvero, il ritmo non è per tutti, scorre piuttosto lento ma se si ha la
giusta pazienza diventa un dramma di qualità pieno di tensione, un
crescendo che migliora piano piano costruendo un discorso di una
grandissima sottigliezza sulla violenza e il Vuoto della vita. Oltre a
questa lenta costruzione di sensazioni, dubbi e conflitti c'è poi una
fantastica scena al tramonto che si mangia la maggior parte delle scene
che ho visto negli ultimi anni, basta una canna, il tramonto e una
ragazza in topless che balla distrutta tra euforia e disperazione per
raggiungere una poetica umanista che tantissimi film non
riescono neanche a sfiorare. Alla fine il film non offre certezze ma
descrive solo un grande vuoto esistenziale e l'eterna insoddisfazione
umana, i dubbi restano e viene da chiedersi ma insomma il gatto c'era o
non c'era? e il pozzo? ma la ragazza poi è viva o è morta? senza
strafare i protagonisti mostrano un misto di sogni infranti, rabbia,
gelosia, impotenza, invidia sociale, e persino noia che da origini a
quell fuoco che brucia dentro, che spinge una persona a credere, ad
agire, a distruggere ed autodistruggersi.
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