20 dicembre 2018

Fahrenheit 11/9

Recensione Documentario
Anno: 2018
Regia: Micheal Moore
Genere: Documentario, Politico
★★★ 😑

Michael Moore riflette della situazione politica degli Stati Uniti e sulla'ascesa di Trump. Documentario chiaramente di parte ma che riesce a spiegare bene le ragioni del regista e la sua grande preoccupazione per lo stato della Nazione, il film è abbastanza ritmato e da il meglio di se in una parentesi che si concentra su un Corrotto Governatore che pare abbia avvelenato la popolazione per denaro, un qualcosa di criminale a livelli assurdi che suscita una forte indigniazione e memorabile è il deludente arrivo di Obama che si mette a bere simbolicamente un bicchiere d'acqua per tranquillizzare tutti. Il Socialismo di Moore è decisamente condivisibile, siamo tutti dalla parte dei piu poveri ma spesso il suo attivismo sembra troppo Ingenuo e ideologico, è evidente che la democrazia perfetta non esiste, la politica sarà sempre un compromesso e le corporazioni avranno sempre un potere nelle grandi decisioni, Moore sembra ammetterlo ma allo stesso tempo non si da per vinto e invita ad una misteriosa e ambigua rivoluzione del popolo. C'è poi l'ennesima pigra associazione tra Trump e Hitler, che forse diventerà anche azzeccata in futuro ma per il momento mi sembra solo un facile modo per polarizzare le parti e chiudere in modo sbrigativo ogni tipo di discussione per capire gli avversari, Esattamente come i suoi nemici Moore gioca al catastrofismo e sfrutta la paura di una possibile dittatura per compattare una sinistra incapace di parlare al cuore della gente, Moore divide tutto in buoni e cattivi e sottolinea come la nazione sia piena di virtuosi attivisti inascoltati ma in realtà quelli che mostra sono solo un gruppo di ingenui e candidi adolescenti che con vanità urlano e sbraitano ma poi non hanno idea di come funziona il mondo e non fanno niente di concreto, alla fine penso che sia proprio la debolezza di questo ingenuo e ideologico progressismo che ama scandalizzarsi il vero motivo per cui il facile populismo di Trump si è mangiato l'intero circo americano.

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