Recensione Film
Anno: 2018
Regia: Jason Reitman
Genere: Dramma
★★★ 😓
All arrivo del terzo Figlio una Madre di famiglia vive momento difficile
e si trova costretta a chiedere aiuto a strana Tata. Un Dramma
psicologico che ha un approccio molto caldo e realista, all inizio si
sente bene lo stress e la fatica fisica della povera donna, tanti
montaggi che saltano velocemente tra ironia e tragedia per descrivere la
dura situazione di lei ormai ridotta ad uno straccio vivente, questo
infatti è un altro di quei film che ti fa veramente passare la voglia di
avere dei figli, un po' come in babadook c'è un bambino odiosissimo che
si vorrebbe mangiare vivo, si mostra come la famiglia invece che quel
magico luogo di serenità dove rifugiarsi è in realtà molto spesso la piu
grande prigione sociale da cui non si può sfuggire in nessun modo. La
storia mostra questo chiaro conflitto interiore della donna e sopratutto
si attacca piu volte quel "mito della madre forte" che non ha mai
bisogno di nessun aiuto, ma nonostante ho apprezzato il film non sono
sicuro che si sviluppa nel modo migliore, parte lento, non convince
pienamente, tutto va male, poi tutto va bene e infine nel terzo atto
arriva la confusa confusione esistenziale che ti fa dire wtf?? con delle
scelte di narrativa piene di simbolismi e allegorie fatte per
rafforzare l'intero messaggio ma per certi versi finiscono per
indebolirlo, visto il tono intimo e realista avrei preferito che il film
restasse con i piedi per terra. Comunque Jason Reitman è bravo e pieno
di sincera umanità, ha un finale un po' deboluccio ma è un semplice film
che funziona, e proprio nel finale mi è piaciuto che il marito ha
chiaramente il maglione al contrario, è un piccolo ma raro dettaglio per
me molto significativo.
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