Recensione Film
Anno: 2016
Regia: Ana Lily Amirpour
Genere: Arthouse, postApocalittico, Esistenziale
★★ 😩
In una specie di deserto post apocalittico una ragazza vaga in cerca di
se stessa. Un Film Arthouse che allacciandosi al sogno americano Prova a
dipingere Il conflittuale rapporto tra il rischio di realizzare i
propri sogni e la schiavitù di chi vive nel Confort e si accontenta di
non seguirli mai, ma nonostante le intenzioni e un ottima qualità
tecnica il film si perde, il contenuto sparisce tra stile e forma in una
marea di canzonette e pseudo-intellettualismo, non è un caso che quello
che piu rimane impresso dell intero film sono proprio gli shorts gialli
della protagonista che "non è colpa mia se le ho guardato il culo per
tutto il tempo!" lei è davvero bella nonostante un lieve difetto fisico,
buono anche Mamoa e Ho apprezzato i pochi dialoghi e come parte
asciuttissimo, inizia crudo, ti chiedi ma è un horror? wow è davvero
girato bene mi dico... e poi scopri invece che è un film Esistenziale, e
questa scoperta arriva quasi come una delusione, volevi il sangue, la
violenza, la vendetta ma la regia aveva voglia di parlare d'altro e un
po' ci si sente ingannati dalla premessa. Si cerca di resistere alle
tante piccole assurdità surreali ma prima o poi si getta tristi la spugna, è
chiaro che questo voler fondere l'alto e basso, il cinema intellettuale
all generico stile da videoclip è stata un operazione piuttosto
fallimentare, ed è un peccato che manchi un forte messaggio e una storia
che riesca ad appassionare perché visivamente non è male.
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