22 aprile 2018

Ingrid Goes West

Recensione Film
Anno: 2017
Regia: Matt Spicer
Genere: Commedia, Satira
★★★ 😌

Maniaca ossessionata da Istagram inizia a stalkerare e imitare una donna sognando la sua vita e la sua popolarità. Una specie di commedia nera sui social network che permettono di costruire Immagini alterate delle vite di ognuno, un rapporto tra influencer e Follower che è una serie di maschere di perfezione che danno vita ad altre maschere in un gioco di Bugie e falsità a cui tutti partecipano piu o meno consapevolmente per soddisfare un Ego moderno sempre piu affamato e solo. Tutto è semplice ma realizzato bene, la bella e brava Aubrey Plaza convince con un interpretazione sentita e toccante ma il film sbaglia completamente il suo messaggio di critica sociale che si trasforma in un tenero ed indulgente Elogio di questo vuoto mondo. La protagonista non impara nulla dalle sue azioni, diventa anzi un eroina tragica che merita la nostra compassione, il simbolo sofferente di ogni disperato follower che come un triste innamorato non riceve in cambio l'amore che offre, la regia non ha il minimo coraggio di trattarla Male ma anzi la compatisce e la premia, Invece di far capire come questo vanitoso desiderio è stupido ed effimero le sue sensazioni vengono presentate come giuste e perfettamente umane, cosi il vero dramma finisce per essere solo il diverso stato sociale delle due donne. Messaggio sbagliato che poi viene Trasmesso nel modo piu blando e ovvio possibile con tanto di Esposizione palese lanciata addosso allo spettatore, la sottigliezza non esiste nel disastroso finale con un bel "se non hai nulla da condividere non vale la pena vivere" sparato in faccia e la patetica frase cliché "sai, noi due non siamo poi cosi tanto diversi" che è roba da finale di taken 2.

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