Recensione Film
Anno: 2013
Regia: Ben Stiller
Genere: Commedia, Avventura
Titolo Originale: The Secret Life of Walter Mitty
★★★★ 😊
Walter è un anonimo impiegato che sogna ad occhi aperti e un giorno
partirà all avventura inseguendo le orme di grande fotografo. Una
commedia Graziosa e che scalda il cuore, è girato piuttosto bene, ha una
bella fotografia piena di campi lunghi e inquadrature geometriche alla
Wes Anderson per catturare un estetica laccata da rivista che ha un
senso nella trama. Ben stiller non è certo l'attore piu simpatico del
mondo ma qua riesce piuttosto bene a dipingersi come l'eterno ultimo che
non è riuscito a godersi la vita, l'idea dei sogni ad occhi aperti è
furba ed esagerata all inizio, stona e stride molto, avevo paura che
diventasse monotona e fastidiosa velocemente ma ad un certo punto ti
fregano e piano piano nel secondo tempo i due mondi si fondono in una
cosa sola, la distinzione tra vero e falso sparisce e tutto diventa
magicamente caldo e zuccheroso. E mi è piaciuto, forse perché fin da
piccolo anche io sono sempre stato un introverso sognatore, certo alcune
cose colpiscono mentre altre arrrivano un po' telefonate ma per me
tutto funziona, dall odioso boss con la barbetta all mitico fotografo
interpretato da Sean Penn, poi il Film è pieno di ambientazioni
bellissime, Interessante l'uso che si fa degli oggetti che si porta
appresso, dalla torta della mamma, la valigetta, il pupazzo, lo
skateboard, tutti pezzi di un puzzle per ricomporre e ritrovare se
stesso. Ma Leggendo in giro sono rimasto sorpreso di come il film sia
piuttosto disprezzato per il suo presunto piatto sentimentalismo, io non
la penso affatto cosi e anzi nella relazione con la madre, nell
abbraccio del collega, nel parlare al telefono con l'addetto del sito di
incontri, nel simpatico pescatore, nel guardare il leopardo, nel
giocare a calcio al tramonto o anche nel rapporto con uno sconosciuto
che lo salva da morte certa è presente un umanità autentica e sincera,
non tutto deve essere cinico e pieno di risentimento, il protagonista si
trova davanti ad una crisi profonda, un vuoto che non riesce a colmare,
ed è ovvio che nel finale quella copertina diventa scontata, ma è solo
attraverso il viaggio che lui poteva davvero trovarsi e ritrovarsi nella
pura e modesta ovvietà.
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